Testimonianze

Un percorso di resurrezione familiare e coniugale

Francesco e Miniana

di Lidia Lanzione

Scelsero di unirsi in matrimonio con un rito civile un giorno di 18 anni fa. Dio però era ad attenderli sulla soglia della porta per mostrar loro lo splendore del patto nuziale.

Era una domenica mattina di aprile, quando dalla nostra bella Policoro, nella diocesi di Tursi Lagonegro, partiva un pellegrinaggio di fidanzati prossimi al matrimonio insieme ad altri sposi, per il Santuario della Vergine del Rosario di Pompei e per il Santuario della famiglia, la Chiesa dedicata ai coniugi Martin in Angri (SA). Desideravamo pregare per la famiglia, per quelle nascenti e per quelle già in cammino. In seconda fila scorgiamo i volti di Francesco e della prima figlia Giada di 12 anni, più o meno coetanea della nostra primogenita. Erano stati invitati e fortemente sollecitati a partecipare da una coppia di amici in comune. Non potevamo ancora sapere che in quella domenica sarebbe iniziato un percorso di resurrezione coniugale e familiare.  

Ma facciamo un passo indietro. Francesco e Miniana il 31 luglio 1997 si uniscono civilmente in matrimonio. Erano molto giovani, 22 e 17 anni. L’eccessiva imprudenza e la poca docilità li ha portati a fare una scelta affrettata. Questi anni sono trascorsi lontani dalla fede, anzi, per certi versi indispettiti verso la nostra Madre Chiesa. Dopo un aborto spontaneo e tanta sofferenza hanno accolto tre figli. Il Signore si è servito della nascita per suscitare in questi fratelli un primo desiderio di riconciliazione, ma non è bastato. Alcune prove della vita, soprattutto il lavoro precario e la malattia e morte del papà di Francesco, li hanno profondamente segnati.

Una sera un’imponente alluvione li ha visti coinvolti in una situazione molto difficile. Quella notte sono stati accolti e messi in salvo dalle famiglie delle catechiste della parrocchia. In quel momento hanno sperimentato la dolce Provvidenza di Dio che li ha portati anche se per poco a ripensare al dono della fede e a guardare la Chiesa non più come nemica. Si sono riavvicinati di più alla parrocchia ma qualcosa ancora mancava.

Il Signore, intanto, non si stancava di attenderli e di chiamarli. Hanno incontrato il movimento della Fraternità di Emmaus, attraverso l’amicizia e l’annuncio di Gianluca ed Eleonora, che da alcuni anni partecipano alla comunità sposi. È arrivato così il pellegrinaggio. Miniana non è venuta perché impegnata, ma desideravano pregare per i figli, in un tempo delicato della loro crescita. È stata una giornata molto intensa in cui il Signore ha seminato a piene mani la Sua Parola. Nella preghiera, nella comunione fraterna e nel silenzio si è aperto per Francesco un nuovo orizzonte. La sosta nella Chiesa Martin è stata determinante. Tornato a casa ha condiviso l’esperienza con sua moglie. Dopo pochissimi giorni Francesco e Miniana ci comunicano l’intenzione di ricevere il sacramento del matrimonio. Vogliono sigillare il loro amore nel Signore. È iniziato così una straordinaria avventura di profonda conversione. Gianluca ed Eleonora sono stati per loro degli angeli custodi accompagnandoli ogni giorno con la preghiera, anzi pregando con loro, nella loro casa. Con me e Massimo – mio marito – si sono messi in ascolto della Parola di Dio preparandosi così al matrimonio. Ci siamo incontrati tante volte ed ogni volta segnava un profondo passaggio interiore. Intanto si sono preparati anche al sacramento della Confermazione che hanno ricevuto lo scorso primo agosto, impegnandosi a vivere riconciliati con il Signore. Il giorno prima, però, si avvicinano per la prima volta dopo tanti anni al sacramento della confessione. È il 31 luglio, anniversario della loro unione civile.

Il 10 settembre scorso, Francesco e Miniana si sono uniti in matrimonio e hanno voluto sigillare il loro patto nuziale proprio nella Chiesa Martin affidando la loro famiglia all’intercessione di Luigi e Zelia.

Oggi hanno posto nella loro casa al centro la Bibbia e si pongono in ascolto docilmente, hanno imparato a pregare insieme ai loro figli con cui hanno iniziato a recuperare un rapporto più sereno.

Francesco da “bestemmiatore incallito” – come si era lui stesso definito – è diventato un testimone di pace.

Abbiamo voluto raccontare la loro storia e la grazia ricevuta dal Signore per intercessione dei Martin, perché siamo certi che potrà diventare per tanti sposi motivo di speranza. Il Signore attende tutti e attende con amore. In Lui non è mai troppo tardi.




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