Storie

Emmanuel: “da noi disabili aspettatevi il massimo”

storie

di Ida Giangrande

Ha 18 anni, parla correntemente tre lingue, recita preghiere in latino, pratica nuoto, ciclismo e golf. Suona il violino in un’orchestra. Un ragazzo prodigio con una marcia in più: la sindrome di Down.

Emmanuel Joseph Bishop nasce a Grafton, Virginia il 21 dicembre del 1996. La sua mamma e il suo papà lo accolgono subito come un dono inatteso, sorprendente e speciale. Speciale sì, non per dire diverso, speciale per dire geniale, straordinario, unico e insostituibile come ogni essere umano a prescindere dalle abilità che possiede. A due anni sapeva leggere l’inglese e lo spagnolo, a tre ha cominciato la conoscenza del francese. L’occhio attento di una madre premurosa permette di individuare in lui una molteplicità di interessi sportivi ma anche musicali. Ogni figlio va stimolato ad esprimere i propri talenti, va aiutato, incoraggiato e preparato ad affrontare la vita. Mamma Bishop questo lo sa e insieme al suo sposo ci si mette di impegno ad affinare i doni racchiusi nel sorriso orientale di suo figlio. Lezioni di violino, di nuoto, di golf e intanto le preghiere recitate in latino; un dialogo con Dio che permette ad Emmanuel di apprendere il meccanismo complesso di quella lingua antica eppure immortale che è il latino. Emmanuel cresce sotto gli occhi commossi dei suoi genitori, mostrando una straordinaria capacità di apprendimento che coniugata ad una variegata versatilità di interessi fa di lui un vero e proprio intellettuale. Mi viene da pensare “la pietra che i costruttori hanno scartata è divenuta testata d’angolo”, (Mt 21, 42) perché quelli come lui agli occhi di questa società sono “disabili” e in fondo non ci si aspetta nulla da un disabile, anzi c’è chi potendo scegliere, chiede di buttare via gli embrioni affetti da patologie genetiche come la sua. Poi nascono bambini come Emmanuel e un giorno si rivelano al mondo come annunciatori di speranza e di grandezza e insegnano che la vita è l’espressione del mistero, un profondo immenso che sfugge a qualsiasi tipo di controllo o di previsione umana. Parlando ai microfoni in una delle conferenze sulla sindrome di Down, Emmanuel dichiara: “da noi disabili aspettatevi il massimo”. Io sorrido commossa, di quella commozione che riflette una gioia immensa. Quanta magia! Quanta poesia nascosta nella passione umana. Un pozzo senza fondo, un dipinto in prospettiva in cui puoi guardare l’infinito, ecco cos’è un uomo. Emmanuel Bishop sempre ben pettinato ed elegante, come un signorino di tutto punto, gira il mondo per raccontare che una condizione di svantaggio può trasformarsi in un punto di forza. Lo fa sorridendo come sorridono i Down, con quell’espressione di un’innocenza che non diventa mai matura, che non si sporca mai, che in qualche modo custodisce la primigenia freschezza dell’infanzia. Per sempre. Se rileggo gli articoli pubblicati in questo blog mi viene da pensare che una vita appagata forse è una chimera per quelli come noi sempre in cerca di qualcosa in più, in una disperata lotta senza quartiere verso una meta che non conosciamo e che ci rende sempre più insoddisfatti, assetati, bisognosi di qualcosa che non sapremmo nemmeno definire. Per quelli come Emmanuel invece la felicità è possibile e non è incompatibile con la disabilità.

Onore al merito dunque. A te caro Emmanuel! Sono sicura che non hai bisogno di queste parole per credere nella vita. Siamo noi ad aver bisogno del tuo esempio per imparare ad apprezzarla un po’ di più. Grazie.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

1 risposta su “Emmanuel: “da noi disabili aspettatevi il massimo””

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.