Eutanasia

Olanda, proposta shock: eutanasia legale per chi ha compiuto 70 anni

anziano

di Gabriele Soliani

Dall’ RU486 alla Kill Pill, la finalità è la stessa con un’unica differenza: la prima uccide un bambino, la seconda un uomo che abbia superato i 70 anni. Dall’ Olanda arriva l’ultima frontiera dell’autodeterminazione.

Il Bundestag tedesco, il 6 novembre scorso, ha detto no all’eutanasia. Dopo ore di dibattito 360 deputati su 602 hanno votato la proposta di legge presentata da Michael Brand (Cdu) e Kerstin Griese (Spd) contro il suicidio organizzato, la cosiddetta commercializzazione dell’eutanasia. Da oggi in poi sarà un reato, da punire fino a tre anni di reclusione, ottenere guadagni con l’eutanasia.

Pertanto in Germania sono bandite tutte le associazione come Sterbehilfe Deutschland, la copia perfetta dell’organizzazione svizzera Exit con sede legale a Zurigo, che assisteva in Germania le persone che intendevano morire.

La nuova legge lascia la possibilità in alcuni singoli ed estremi casi al paziente, malato terminale, di rifiutare alcune cure palliative di comune accordo con i medici.  In Germania ci sono più di 300 centri specializzati in cure palliative e la nuova legge consentirà ai pazienti di usufruire di cure ed assistenza anche a casa. Già prima dell’estate il ministero della Sanità aveva annunciato un’altra legge con cui il governo di Berlino era pronto a triplicare i suoi interventi (da 200 a 600 milioni) per migliorare le cure palliative.

Ora, come in un botta e risposta europeo, l’influente associazione olandese per il diritto di morire (Nvve) chiede che l’eutanasia sia estesa d’ufficio a tutti coloro che hanno compiuto i 70 anni.  Non solo per chi è malato terminale, malato mentale, affetto da imperfezioni e problemi fisici o più semplicemente per chi è stanco di vivere! Secondo la Nvve olandese non basta, e così ha ritenuto maturi i tempi per riportare all’attenzione della società una vecchia proposta degli anni ’90, la Kill Pill. Da quando nel 2002 l’Olanda ha approvato il suicidio assistito c’è stato un aumento del 182 % del ricorso a questa legge. Nel 2014 la cosiddetta buona morte è stata somministrata a 5.306 persone.

Il direttore della lobby pro eutanasia Robert Schurink non usa mezzi termini e sostiene che: “la società vuole una pillola del genere”, e “ … soprattutto la generazione del baby boom, che non ha paura di dire esplicitamente ciò che desidera. Vogliono avere il controllo sulla fine delle loro vite”. Questo lo dice lui dato che si ritiene figlio del boom demografico degli anni ’60. Ora in Olanda non si vede ombra di baby boom e, con la sua proposta, arriverebbe il gelo demografico. La pillola eutanasica sarebbe messa gratuitamente a disposizione di tutti gli olandesi che abbiano compiuto i 70 anni e comodamente ritirabile in farmacia. La Nvve ha detto che nelle prossime settimane discuterà una sperimentazione con l’associazione dei medici olandesi e con i ministri di Giustizia e Salute. Non si dovrà parlare di suicidio ma di buona morte. È una nuova idea di eutanasia. Prima era considerato uno strappo alla regola dettato dalla compassione per permettere ai pochissimi casi di persone che soffrono, a causa di malattie terminali, di anticipare di poche settimane la morte. Ma, come da sempre è stato detto, una volta legiferato che alcune persone possono essere uccise in casi particolari, il diritto di morire si è esteso negli anni ed ora viene rivendicato per tutti, sani e malati, come se fosse un modo naturale di morire. Si tratta dell’ultimo ritrovato dei nuovi diritti che fanno parte della autodeterminazione, che poi è la stessa per l’aborto, il diritto al figlio (sano), il matrimonio egualitario (per tutti). La Kill Pill a dire il vero ci coglie un po’ di sorpresa, e sembra chiudere il cerchio del potere sul nascere e sul morire, ma, per ora, almeno la Germania ha detto no all’eutanasia.




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