Briciole di Vangelo - Il commento al Vangelo di don Silvio Longobardi

5 Dicembre 2015

La speranza che non muore

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (9, 35 – 10,1.6-8)
In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Il commento

Gesù percorre “tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità” (9,35). Questo instancabile pellegrinaggio rivela l’amore di Dio, il desiderio di incontrare ogni uomo e tutto l’uomo, corpo e spirito. L’annuncio del Regno s’intreccia – e si manifesta – con l’opera terapeutica. Una missione che Gesù non può e non vuole fare da solo. In fondo, la sua venuta rappresenta solo l’inizio di una storia che abbraccia tutti i secoli. Altri devono continuare la sua opera: “Chiamati a sé i suoi dodici discepoli …” (10,1). Gli apostoli fanno esattamente le stesse cose che egli faceva e possono farlo perché hanno ricevuto da Lui il potere: “diede loro potere [exousía] sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità” (10,1). È l’incontro con Gesù che ci rende protagonisti, da Lui viene la carità che seminiamo nei solchi spesso aridi della vicenda umana, da Lui il coraggio di perseverare nel bene anche dinanzi alle difficoltà. Gli apostoli partono privi di mezzi ma carichi di fiducia. La loro missione è l’icona luminosa di una Chiesa che s’impegna a manifestare l’amore di Dio per tutti e per ciascuno, una Chiesa che annuncia la speranza e si china sulle piaghe dell’umanità. Viviamo in un’epoca in cui tanti sono smarriti dinanzi al male e hanno la tentazione di chiudersi e di cercare un comodo rifugio. Per questo Gesù invita i discepoli a pregare con insistenza perché non manchino gli operai del Vangelo (9,38), non manchino coloro che, attraverso la Parola e l’Eucaristia, comunicano in ogni tempo quel potere che rende bella e feconda l’esistenza dell’uomo. Oggi preghiamo in modo speciale per i pastori della Chiesa perché, fedeli alla missione ricevuta, sappiano comunicare la speranza che non muore.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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1 risposta su “La speranza che non muore”

È l’incontro con Gesù che ci rende protagonisti, da Lui viene la carità che seminiamo nei solchi spesso aridi della vicenda umana, da Lui il coraggio di perseverare nel bene anche dinanzi alle difficoltà
Gli apostoli partono privi di mezzi ma carichi di fiducia
Carissimo don Silvio,
anche noi come gli apostoli partiamo carichi di fiducia, il buon Dio non mancherà di donarci l’essenziale per renderci testimoni di speranza in un mondo sempre più “disperato” e senza amore.L’uomo non può vivere senza speranza, tutti abbiamo bisogno di sperare in qualcuno o in qualcosa; quante volte però restiamo delusi e siamo assaliti dalla disperazione. Ma tu Gesù dici nonostante le difficoltà della vita dobbiamo impegnarci con volontà e tenacia per costruire e migliorare la città terrena con l’animo sempre teso verso la città eterna.Preghiamo per vincere l’egoismo dentro di noi; col senso della solidarietà promuoviamo i valori che salvaguardano la dignità della persona. Preghiamo per la Chiesa che è una comunità di “servitori” e ogni cristiano deve sentirsi chiamato a renderla sempre più bella,più unita e più giusta. La mia preghiera va per tutti i sacerdoti; ogni scelta di vita non è facile, seguire Gesù non è facile, Lui è un “buon camminatore” noi invece spesso ci fermiamo stanchi e sfiduciati e pensiamo di non farcela…. Maria donna della speranza sia sempre guida e madre amorevole della intera umanità e dei sacerdoti. In modo particolare voglio pregare per don Silvio, Maria Stella del mattino lo illumini e lo custodisca accompagnandolo alla Porta del paradiso.
Grazie, don Silvio, per questi frammenti di cuore e di amore.

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