Omofobia

Omofobia o omofollia?

nozze gay

di don Silvio Longobardi

Omofobia: un termine coniato per marchiare qualunque posizione contraria alla cultura dell’indifferenza sessuale. Un totem usato per bollare quanti rappresentano l’ultimo baluardo di difesa della famiglia naturale, gli untori della nostra epoca.

Lo confesso, ammiro l’abilità della lobby omo perché riesce a imporre un vocabolario adatto a promuovere le loro battaglie. Omofobia è uno di quei neologismi che ormai tutti conoscono e usano. È utilizzato su scala industriale come un marchio per bollare come infamante qualunque posizione contraria alla cultura imperante che esalta l’indifferenza sessuale. Chi non si inchina dinanzi al nuovo totem è accusato di omofobia e viene additato come un nemico dell’umanità.

Fobia significa paura. Chi ha paura di chi? La paura è un’emozione assai diffusa, esprime la reazione istintiva che l’uomo prova dinanzi all’ignoto, a volte può generare comportamenti poco razionali. Ma non è questo il caso di chi, in genere con toni pacati e argomentazioni razionali, si oppone ad una cultura che stravolge la grammatica antropologica e propone di considerare la differenza sessuale come un accidente della vita sociale e non come il suo fondamentale pilastro. Liberi loro di affermare che l’omosex è il sol dell’avvenire; liberi noi di dire l’esatto contrario. In apparenza. Ma nella realtà, chi si accosta in forma dubitativa e cerca di mostrare i rischi antropologici e sociali, viene marchiato a vista. Siamo così diventati i nuovi untori. Manzoni docet.

Nell’opporsi alla cultura gender, non c’è alcuna paura istintiva e nemmeno un aperto conflitto, personale o sociale. C’è solo una legittima e doverosa critica. Perché dunque parlare di omofobia? Forse perché la critica fa paura. Quel vocabolo non andrebbe applicato a chi si oppone in modo ragionevole all’avanzata culturale dello gender ma a chi lo difende a denti stretti, come l’unica via di salvezza. La paura genera aggressività. Quella di quei gruppi che sistematicamente disturbano e offendono le Sentinelle che si recano nelle piazze per esprimere il loro dissenso. Una palese forma di intimidazione che ricorda altri tempi e altri regimi. O quelli che partecipano ai convegni in cui si parla in modo critico di gender, solo per fare bagarre, incuranti se questo può creare problemi ai bambini presenti. Non si tratta di casi isolati ma di una sistematica violazione della libertà di critica. E tuttavia, a leggere la cronaca dei quotidiani, i maleducati siamo noi, sono quelli che si ostinano a non abbracciare l’omofilia.

Non è l’omofobia che oggi trionfa ma l’omofollia. Non è in questione la libertà personale di scegliere uno stile di vita ma la volontà di equiparare giuridicamente ogni forma di esperienza affettiva al patto nuziale che lega l’uomo e la donna. L’omosessualità appartiene alla vicenda umana ma questo progetto ambizioso, che tanto assomiglia alla biblica torre di Babele, è stato partorito negli ultimi decenni. Per favorire questo progetto, che include anche la possibilità di adottare bambini, occorre sostenere la Fivet e la maternità surrogata, occorre una legge che permetta di fabbricare bambini su misura. Se tutto questo non è follia …




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8 risposte su “Omofobia o omofollia?”

Questo articolo mette in ordine tutti i pensieri che fino ad ora si accavallavano nella mia mente e tutte le emozioni che provo quando leggo tante notizie di omofobia. Condivido in pieno le parole di questo sacerdote!

Liberi loro di affermare che l’omosex è il sol dell’avvenire; liberi noi di dire l’esatto contrario….che siamo liberi questo è senza ombra di dubbio anche se io aggiungerei senza timore che qualsiasi libertà sganciata dalla legge morale,si rivela potere distruttivo dell’uomo, di se stesso e degli altri. Come affermava l’Apostolo: <>. La libertà deve essere vera cioè corrispondere alla verità, altrimenti diventa una maschera di una realtà che va contro natura affermando che non esiste una diversità che,non solo esiste ma, è evidente .Non è l’omofobia che trionfa ma omofollia. E tuttavia, a leggere la cronaca dei quotidiani, i maleducati siamo noi, sono quelli che si ostinano a non abbracciare l’omofollia. .L’Omofobia è “una moda” che genera comportamenti poco razionale, che ha la pretesa di rendere “diversi”, unici, moderni” e con uno stile nuovo, facendo passare la differenza sessuale come un accidente della vita sociale e non come il suo fondamentale pilastro.La nostra diversità è una realtà così chiara che non c’è bisogno di “scomodare” i libri sacri per essere compresa.Una diversità non solo fisica ma anche caratteriale e comportamentale.

Tutti i più grandi manipolatori delle menti umane hanno un loro vocabolario; anche i figli delle tenebre hanno regole, leggi e scrivono con una grammatica tutta “loro”; la sfera iniziale della Creazione fatta ad opera di Dio è stata manipolata, “fumo inebriante “droga le menti”, “follia” è il termine giusto. L’angelo geloso di Dio colpisce il disegno iniziale che ha dato vita all’universo. Quella gelosia che William Shakespeare descrive come un mostro dagli occhi verdi che dileggia la carne di cui si nutre.

<>. E fu sera e fu mattina: quinto giorno.Dio disse: <> E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro : <>

Rivestito di maestà e di splendore avvolto di luce Egli fondò la terra sulle sue basi. Le Tue opere Signore le hai fatte tutte con saggezza, ammirabili sono tutte le opere del tuo amore. Dell’amore di Dio è piena la terra.

Può sembrare tutto “troppo religioso”, troppo lontano e “fiabesco”? Bene allora se qualcuno ha una spiegazione razionale sul senso della vita e su chi ha creato il mondo e non su come è fatto il mondo… allora sono pronta a leggere altre pagine di una storia che non conosco.

Le cause di fondo, per cui si è pervenuti a questo stadio, vanno ricercate in una crisi del pensiero che , purtroppo respingendo l’idea di Dio, ha falsata la visione dell’intera realtà. Confondendo e alterando il concetto dell’uomo, si confonde e si altera quello della sua vita, del suo agire, della sua moralità.

Liberi loro di affermare che l’omosex è il sol dell’avvenire; liberi noi di dire l’esatto contrario….che siamo liberi questo è senza ombra di dubbio anche se io aggiungerei senza timore che qualsiasi libertà sganciata dalla legge morale,si rivela potere distruttivo dell’uomo, di se stesso e degli altri. Come affermava l’Apostolo:”Guardate almeno di non distruggervi gli uni gli altri”. La libertà deve essere vera cioè corrispondere alla verità, altrimenti diventa una maschera di una realtà che va contro natura affermando che non esiste una diversità che,non solo esiste ma, è evidente .Non è l’omofobia che trionfa ma omofollia. E tuttavia, a leggere la cronaca dei quotidiani, i maleducati siamo noi, sono quelli che si ostinano a non abbracciare l’omofollia. .L’Omofobia è “una moda” che genera comportamenti poco razionale, che ha la pretesa di rendere “diversi”, unici, moderni” e con uno stile nuovo, facendo passare la differenza sessuale come un accidente della vita sociale e non come il suo fondamentale pilastro.La nostra diversità è una realtà così chiara che non c’è bisogno di “scomodare” i libri sacri per essere compresa.Una diversità non solo fisica ma anche caratteriale e comportamentale.

Tutti i più grandi manipolatori delle menti umane hanno un loro vocabolario; anche i figli delle tenebre hanno regole, leggi e scrivono con una grammatica tutta “loro”; la sfera iniziale della Creazione fatta ad opera di Dio è stata manipolata, “fumo inebriante “droga le menti”, “follia” è il termine giusto. L’angelo geloso di Dio colpisce il disegno iniziale che ha dato vita all’universo. Quella gelosia che William Shakespeare descrive come un mostro dagli occhi verdi che dileggia la carne di cui si nutre.

“Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplicano sulla terra”. E fu sera e fu mattina: quinto giorno.Dio disse: “facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra” E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro:”Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiocatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra”

Rivestito di maestà e di splendore avvolto di luce Egli fondò la terra sulle sue basi. Le Tue opere Signore le hai fatte tutte con saggezza, ammirabili sono tutte le opere del tuo amore. Dell’amore di Dio è piena la terra.

Può sembrare tutto “troppo religioso”, troppo lontano e “fiabesco”? Bene allora se qualcuno ha una spiegazione razionale sul senso della vita e su chi ha creato il mondo e non su come è fatto il mondo… allora sono pronta a leggere altre pagine di una storia che non conosco.

Le cause di fondo, per cui si è pervenuti a questo stadio, vanno ricercate in una crisi del pensiero che , purtroppo respingendo l’idea di Dio, ha falsata la visione dell’intera realtà. Confondendo e alterando il concetto dell’uomo, si confonde e si altera quello della sua vita, del suo agire, della sua moralità.

Personalmente posso dire che non sopporto più il sentimento di odio che si è diffuso nei confronti degli omosessuali.I pregiudizi presenti nella nostra società sono notevoli e numerosi e nessuno può stabilire cosa sia giusto e sbagliato. Se ad esempio un giorno capita che osservo un ragazzo e una ragazza che si baciano e un ragazzo e un altro ragazzo che si baciano non noterei nulla di differente.Quindi credo che la società dovrebbe evitare di giudicare le persone omosessuali e di ragionare di più.Dell’ articolo di Padre Silvio letto in classe, mi ha colpito maggiormente questo pezzo:”Nell’opporsi alla cultura gender, non c’è alcuna paura istintiva e nemmeno un aperto conflitto, personale o sociale. C’è solo una legittima e doverosa critica. Perché dunque parlare di omofobia? Forse perché la critica fa paura. Quel vocabolo non andrebbe applicato a chi si oppone in modo ragionevole all’avanzata culturale dello gender ma a chi lo difende a denti stretti, come l’unica via di salvezza. La paura genera aggressività. Quella di quei gruppi che sistematicamente disturbano e offendono le Sentinelle che si recano nelle piazze per esprimere il loro dissenso. Una palese forma di intimidazione che ricorda altri tempi e altri regimi. O quelli che partecipano ai convegni in cui si parla in modo critico di gender, solo per fare bagarre, incuranti se questo può creare problemi ai bambini presenti. Non si tratta di casi isolati ma di una sistematica violazione della libertà di critica. E tuttavia, a leggere la cronaca dei quotidiani, i maleducati siamo noi, sono quelli che si ostinano a non abbracciare l’omofilia.” perchè effettivamente si dovrebbe parlare dell’omofobia come critica. Però aggiungo che due femmine o due maschi possono volersi bene ma non costruire una famiglia.Quindi pur rispettando qualsiasi situazione sentimentali(avendo tanti amici che vivono questa diversità)non accetto che si dica che non ci sia differenza tra un uomo e una donna.Una famiglia è vera quando è composta da un uomo e una donna.

Viviamo oggi in un un mondo dove regnano pregiudizi su ogni cosa che non sia ‘normale’,che va al di fuori degli schemi tradizionali.
Questo rappresenta il nostro limite,un limite che si pone come frontiera psicologica e destinato a diventare sempre più presente nell’uomo.E a pensare che secoli fa quando l’uomo stava,man mano,conoscendo la natura e tutto ciò che lo circondava,imparava anche cosa fosse il concetto di democrazia che significa appunto vivevere rispettando i diritti altrui.Sono passati secoli da quando si affermata la democrazia e pur non mutando questo governo l’uomo sembra essersi trasformato in un’essere arrogante,sempre pronto a giudicare il prossimo.
Condividio il pensiero di don Silvio Longobardi soprattutto quando afferma che ad oggi non trionfa l’omofobia bensì l’omofollia ed è proprio vero.
Basti pensare che ci sono persone che provano piacere e soddisfazione nel picchiare e come in molti casi uccidere ragazzi come tutti gli altri ma marchiati a vita perchè omosessuali.Tutto ciò mi reca paura,perchè ciò significa che l’uomo andrà sempre di più a regredire perdendo l’unica cosa che ci è rimasto oggi,la libertà d’espressione.l’unica cosa che contro natura in questo contesto è che,come si sa,la procreazione avviene tra un uomo e una donna.
Ma questo non significa che tra due persone di uguale sesso non ci possa essere un affetto.

Se fobia è sinonimo di paura allora c’è da porsi un solo quesito: “di chi si deve avere paura?”.
È l’omosessuale a dover avere paura di chi, dietro uno specchio religioso, crea un mantello di critica verso chi, secondo loro, è ‘’diverso’’ dalla persona ‘’normale’’ e chi per amare è disposto a far follie, o è la persona etero e religiosa a dover avere paura di una persona che va contro alla propria immaginaria realtà e il proprio mondo religioso?
L’essere omosessuale è disposto a compiere atti di follia.
Secondo noi, la famiglia non ha nessun ideale di ‘’normalità’’: uomo e donna, donna e donna o uomo e uomo che sia, se una famiglia è accomunata dall’amore, dal voler unirsi e avere un figlio/a non si deve badare da quali componenti è composta la famiglia.
Molte famiglie sono costrette a dover tenere un/a figlio/a e siamo convinte che l’amore lì non li accomuna in quanto se una donna non accettava il proprio figlio/a allora veniva derisa dal ceto sociale.
L’essere omosessuale non è una moda, in quanto, una moda dopo un po’ passa mentre l’omosessuale anche dopo vent’anni continua ad amare una persona dello stesso sesso.
Una famiglia non è formata da specifici componenti, una famiglia è una famiglia quando c’è amore e affetto.

“Liberi loro di affermare che l’omosex è il sol dell’avvenire”, ma “liberi noi di dire l’esatto contrario”. Il primo termine che la lettura dell’articolo mi ha suscitato è stato “rispetto”, rispetto in ambo i casi. Ognuno ha opinioni diverse, ed è questa la bellezza dell’uomo. La parola omofobia, sembra quasi il nome di una malattia, e io penso che non dovrebbe esistere nessun termine del genere. L’uomo dovrebbe vivere nel pieno rispetto reciproco, ma non si può cambiare la natura, l’uomo non dovrebbe mai sentirsi un “dio” capace di poter cambiare la natura delle cose. L’uomo dovrebbe avere rispetto anche di questo, che è sostanzialmente la sua natura. I bambini da secoli nascono dall’unione di un uomo e una donna, ed è questa la natura… chi siamo noi per cambiarla? Il rispetto sì, per le scelte altrui e per il modo di essere altrui, ma bisogna lasciare anche la scelta ad un bambino e non ragionare egoisticamente ma solo e soltanto al loro bene!

chi ha paura di chi ?
QUESTA È LA FOBIA , fobia che l’uomo prova nei confronti dell’omosessualità.
Penso che tutti gli uomini debbano avere eguali diritti nonostante i diversi orientamenti sessuali poiché d’altronde come ci insegna la Bibbia siamo di tutti fratelli.
Anche se siamo uguali in dignità siamo diversi però in natura e proprio questa in questa diversità,al di là della fede ,che esiste la complentarità .Ho conosciuto ragazze negli anni del l’adolescenza che si definivano lesbiche dopo aver subito forti traumi perché alla base mancava l’unità della famiglia .
È da sempre presente un opposizione nei confronti di tali scelte e con queste parole vogliamo ribadire l’importanza della famiglia.
Concordiamo con Don Silvio Longobardi che non è l’omofobia che oggi trionfa mal’omofollia .

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