Briciole di Vangelo - Il commento al Vangelo di don Silvio Longobardi

18 Dicembre 2015

Il timbro di Dio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (1, 18-24)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele»,
che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

 

Il commento

Non temere di prendere con te Maria, tua sposa”, dice l’angelo a Giuseppe (1,20). Una parola che giunge attraverso il sogno, un canale quanto mai misterioso ed enigmatico. Lui pensava di allontanare Maria e Dio gli chiede di accoglierla nella sua casa. La via di Dio è sempre sorprendente e presenta orizzonti inediti anche ad un uomo giusto come Giuseppe. L’evangelista riporta a commento la profezia di Isaia per spiegare l’inattesa maternità di Maria; “Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele” (1,23). Questa parola antica, seminata secoli prima, acquista un valore nuovo e veste di luce l’oggi della storia. L’angelo rassicura Giuseppe: l’evento imprevedibile, che egli si trova a vivere, fa parte di una storia che trova nella parola di Dio la sua spiegazione ultima. Giuseppe non chiede di più, a lui basta sapere che quella storia ha il timbro di Dio.

Il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo” (1,20). Nelle parole di Matteo riecheggia la coscienza di fede della Chiesa primitiva; ma esprime anche la coscienza di Giuseppe: egli accoglie Maria come sua sposa perché sa che in lei si compie il mistero di Dio, non può spiegare l’evento ma crede che Dio è all’opera. Vivere il legame nuziale per lui significa salire sul monte, come Mosè, dove Dio si rivela (Es 24, 1-2). L’eccomi di Giuseppe permette di passare dal sogno alla realtà: “quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa” (1,24). L’eccomi non è fatto di parole ma di gesti, i dubbi e le domande lasciano il posto all’umile obbedienza. La storia di Dio cresce e si rivela dove l’uomo accoglie la Parola anche quando appare misteriosa. Giuseppe non rinuncia a comprendere ma non pretende di misurare la volontà di Dio con la sua ragione. Contemplando l’umile e straordinaria santità di Giuseppe, chiediamo la grazia di aderire con gioia alla volontà di Dio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

1 risposta su “Il timbro di Dio”

La via di Dio è sempre sorprendente e presenta orizzonti inediti

L’eccomi non è fatto di parole ma di gesti, i dubbi e le domande lasciano il posto all’umile obbedienza.

Anche noi dobbiamo lasciare i dubbi e le domande all’umile obbedienza contemplando Dio chiediamo la grazia di aderire con gioia alla Sua volontà
Il sogno, la poesia, l’ottimismo aiutano la realtà più di ogni altro mezzo a disposizione.(Agostino)

Carissimo don Silvio,
non ho dubbi sulla forza dello Spirito Santo credo che non ci sia nulla di più potente, ciononostante “l’obbedienza” non è mai facile. Per “obbedire” bisogna camminare sulla via della santità senza “cadere”o per meglio dire, cadere e rialzarsi, nell’attesa che il giorno della Sua venuta Dio ci trovi in piedi.Tocca il cuore questa affermazione: “Giuseppe non chiede di più, a lui basta sapere che quella storia ha il timbro di Dio” …Il timbro di Dio, sigillo indelebile nella vita degli uomini. Un timbro che cambia la storia del mondo. L’eccomi non è fatto di parole ma di gesti, i dubbi e le domande lasciano il posto all’umile obbedienza. Dammi il coraggio Signore di essere umile, di aderire con gioia alla Tua volontà e di contemplare nelle difficoltà sempre il Tuo volto.Proteggi e preserva don Silvio da ogni male.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.