Briciole di Vangelo - Il commento al Vangelo di don Silvio Longobardi

di don Silvio Longobardi

20 Dicembre 2015

Lasciamo entrare Dio nella nostra casa

Dal Vangelo secondo Luca (1, 39-45)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

 

Il commento

In quei giorni Maria si alzò [anastãsa] e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda” (1,39). Il verbo anístēmi è usato nei racconti di resurrezione. L’annunciazione è per Maria un’esperienza anticipata dalla resurrezione, accoglie nella sua carne il soffio dello Spirito che genera in Lei una vita nuova, una creatura tutta vestita della luce divina, l’eterno Figlio di Dio comincia la sua esistenza nella carne. In Lui vi è in germe la vita nuova che Dio intende donare a tutti gli uomini, anzi a tutta la creazione. Maria è consapevole di questo mistero. Ella sa che Dio l’ha visitata e che il suo grembo è diventato  dimora dell’Altissimo. Il suo mettersi in viaggio manifesta il desiderio di comunicare anche agli altri la grazia straordinaria che lei ha ricevuto. Maria non si chiude per custodire il mistero ma situffa nella storia per comunicare il mistero. Icona di quello che, anni dopo, farà la comunità primitiva dopo aver ricevuto il soffio della Pentecoste: Maria si muove “in fretta” (1,39), cioè con premura, sollecitudine, entusiasmo. Non è necessario sapere perché si mette in cammino, non importa sapere se vi sono particolari eventi che determinano quel viaggio. C’è una ragione più profonda che sospinge Maria: e cioè la premura di raccontare agli altri quello che a Lei è stato dato. Il viaggio la porta in una città che l’evangelista non menziona, non gli interessa precisare il luogo geografico, gli basta sottolineare che l’episodio avviene in Giudea, nella casa di Zaccaria. L’annuncio dell’angelo a Maria avviene in Galilea, nella regione settentrionale, il primo annuncio della creatura redenta risuona in Giudea, situata a sud: tutta la terra d’Israele è toccata dalla Parola di Dio. La storia della salvezza passa per Nazaret e Ain Karim, luoghi umili e nascosti. La scena evangelica ricorda che Gesù vuole entrare in ogni casa. Oggi chiediamo la grazia di accogliere Maria come nostra dolcissima Madre. Confidando nella sua intercessione, ci impegniamo a fare di questo Natale una nuova e decisiva tappa significativa del nostro cammino di fede.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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