Briciole di Vangelo - Il commento al Vangelo di don Silvio Longobardi

8 Gennaio 2016

Più di quello che possiamo sperare

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,34-44)
In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».
E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti.
Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

Il commento

Quella luce che ha guidato i Magi fino a Betlemme, risplende pienamente nella vita e nella missione di Gesù. Le varie scene evangeliche che la liturgia offre in questi giorni vogliono appunto ricordare alcuni segni di questa epifania. Il miracolo dei pani è uno dei fatti più conosciuti, è segno di Dio che si muove a compassione e dona a tutti e a ciascuno il pane necessario: “Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro” (6,41). Dio non dimentica nessuno. E non solo dà il pane che serve, ma lo dona con abbondanza a tal punto che rimangono molti pezzi avanzati: “Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci” (6, 42-43). Il nostro è un Dio che sazia, cioè un Dio che dona molto di più di quanto possiamo sperare. In questa immagine è come racchiuso il senso stesso della vita. Chi si fida di Dio e costruisce la vita sulla sua Parola, riceve molto più di quanto può ragionevolmente sperare. E quando verrà il momento di lasciare questa vita, potrà farlo come chi si alza sazio da una tavola imbandita. Ma quello che riceverà è ancora più grande. Quando il buon Dio aprirà le porte dell’eternità, “allora vedremo quello che occhio non vide, quello che orecchio non udì, quello che mai l’uomo ha potuto immaginare, sognare nel suo cuore” (1Cor 2,9). Sì, il nostro Dio non solo riempie di gioia la nostra fragile esistenza; ma, quando i nostri giorni saranno compiuti, ci darà molto di più di quello che abbiamo meritato. Noi arriveremo trepidanti e Lui aprirà le porte della Misericordia. Sarà l’ultimo e decisivo dono. Oggi chiediamo la grazia di accendere la luce della carità per far sentire, a coloro che vivono nella solitudine e nella sofferenza, l’abbraccio di un Dio che non si dimentica di nessuno.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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