9 Gennaio 2016
Una notte sul lago
di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,45-52)
[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare.
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò.
E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.
Il commento
Quella notte restò ben impressa nella mente e nel cuore dei discepoli. La sera prima era avvenuto il fatto dei pani, la folla aveva mangiato a sazietà, aveva gridato al miracolo e acclamavano a gran voce Gesù. Era il segno atteso da tanto tempo. Quel fatto poteva segnare una svolta decisiva. E invece … Gesù “subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca” (6,45). Furono costretti a scappare, come disertori. Non capivano perché tutto questo. E Gesù non aveva dato spiegazioni. Quella notte fu lunga e piena di emozioni. Non bastava quella decisione incomprensibile, anche il vento faceva la sua parte e rallentava la traversata (6,48). I discepoli si sentono ancora più soli. In realtà, Qualcuno veglia su di loro: “Vedendoli affaticati [basanizoménous] nel remare”. Il verbo non indica tanto la fatica fisica ma quella interiore, fa pensare al tormento e all’angoscia che portano nel cuore. Non capiscono o forse non vogliono capire, sentono di aver perso qualcosa, anzi qualcuno. Come una persona quando si trova ad un bivio della vita e non sa più cosa fare: da una parte non ha la forza di andare avanti e dall’altra non può tornare indietro. E allora resta lì con il cuore avvolto dalla delusione. Quando siamo convinti di dover fare una cosa, troviamo le energie per farla. Ma se per caso s’intrufola la delusione o la paura di non farcela, allora anche le forze vengono meno. Ci sentiamo più stanchi di quello che siamo. Quello che chiamiamo stanchezza, a volte è solo un altro nome della delusione. Quando il cielo si oscura, le domande diventano più lancinanti: dov’è andato Gesù e perché ci ha lasciati soli? perché non è venuto con noi? In realtà, Gesù è con loro: “vedendoli affaticati sul finire della notte egli andò verso di loro, camminando sul mare” (6,48). Come fa a vederli? Loro in mezzo al lago e Lui sul monte! Chi ama vede, la distanza geografica non è mai lontananza del cuore. Lo sanno bene i genitori. E le mamme in modo tutto particolare. Oggi chiediamo la grazia di sperimentare un amore che vede e abbatte ogni distanza e ogni muro, anche quello della morte.
Briciole di Vangelo
di don Silvio Longobardi
s.longobardi@puntofamiglia.net
“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.
Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia
Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).
2 risposte su “Una notte sul lago”
Perché Gesù non parla, non spiega il perché devono andare via e devono avviarsi senza di lui? Si sentono soli, sono costretti. L’incomprensione é una brutta bestia. I discepoli non comprendono, no che non sono d’accordo. La comunione é sempre frutto della comunicazione.per fortuna Gesù vede e s-corre sull’acqua e li raggiunge. Quando sale sulla barca, capiscono che li ama ancora e si calmano le tempeste del cuore.
Il vento è un portatore di notizie. Lo Spirito Santo muove con il vento il mondo intorno a noi.Ulula il vento nella notte e chi lo ascolta e lo segue può volare con lui tra presente e passato e intravedere anche il futuro.IL vento muove i passi di Gesù che percepisce come una madre i propri figli il richiamo degli apostoli che sono in difficoltà.
Tutte le notti del mondo sono lunghe e piene di emozioni: nel silenzio Dio trasmette i suoi messaggi che diventano preghiera e parole di fuoco e di amore, che diventano libri, poesie, storie eterne di pagine senza tempo. Nella notte sperimentiamo il tempo senza fine, il mondo materiale è al buio ma il mondo spirituale che noi percepiamo ma non vediamo illumina il mondo della materia donando nuove forme e conoscenze all’umanità. Dio tutto può, anche camminare sulle acqua del mare. Dio in Gesù è Corpo e Spirito che inizia la sua opera di Redenzione. Nel mondo la fiamma del Natale è ancora accesa e arde a dispetto delle tenebre che vorrebbero spegnerla ingannando in tutti i modi il mondo. Gesù è il portatore dello Spirito vitale della vita eterna colui che domina l’universo.
Vieni Gesù, quanto bisogno c’è di Te in questo stanco mondo dove le parole si intrecciano e si sciolgono di significati nuovi e diversi nel corso della storia.
Attendiamo che dal grande libro verrà fuori Dio, il Giudice severo e allora tutto sarà compiuto. La Misericordia svanirà e di noi resterà solo quello che abbiamo operato.Tutti saremo giudicati sull’amore.
Dal bivio si esce amando perchè solo amando troviamo la forza di vincere le delusioni. Non è sempre facile… a volte la stanchezza è solo delusione… poi… arriva Gesù e ci “vede” ovunque ci troviamo. Come fa a vederci? Noi sulla terra e Lui nei cieli! Chi ama vede, la distanza geografica non è mai lontananza del cuore… lo sanno bene le mamme che vedono sia i figli in cielo che quelli sulla terra perchè l’amore abbatte tutti i muri anche quello della morte.