10 Gennaio 2016

La prima parola

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 3,15-16.21-22)
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Il commento

Cresceva in età, sapienza e grazia” (Lc 2,52): così Luca conclude i racconti dell’infanzia. Subito dopo l’indagine si sposta al Giordano dove Giovanni battezza. Anche Gesù, confuso tra gli altri pellegrini, si reca al Giordano, anche Lui s’immerge nelle acque. È questo il primo passo del suo ministero pubblico. In questo gesto vi è già tutta la missione che si prepara a vivere: Gesù non porta le insegne della gloria divina ma della debolezza umana, non si presenta con la forza del potere ma veste i panni dell’umiltà. È questa la prima parola. Il Vangelo è pieno di parole e si conclude con l’invito a portare a tutti la Parola. Ma tutto inizia con il silenzio di chi si consegna e accoglie la Parola che viene dall’alto. È significativo sottolineare che Gesù inizia da Giovanni Battista, il profeta di Dio, s’inserisce in una storia che altri hanno costruito con fatica. Non si contrappone a lui, non sceglie vie parallele. Chiediamo anche noi la grazia di sentirci parte di un’unica storia di salvezza che coinvolge tutti, nessuno escluso. C’è un altro particolare. Diversamente dagli altri evangelisti, Luca non racconta il battesimo, non descrive Gesù mentre risale dalle acque del Giordano (Mc 1,10; Mt 3,16), non riferisce alcun dialogo tra lui e Giovanni (Mt 3, 14-15). Il racconto lucano fotografa il momento successivo: “mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì” (3, 21). Non è dunque il battesimo il luogo della rivelazione ma la preghiera, Dio non si rivela nel momento pubblico, davanti a tutto il popolo ma in quello personale, quando Gesù si trova immerso nella preghiera, lontano dalla folla. È una caratteristica propria di Luca quello di sottolineare l’importanza della preghiera nella vita di Gesù e, di riflesso, nella vita di ogni discepolo. Le grandi opere di Dio iniziano nel silenzio, lontano dai riflettori. L’espressione “il cielo si aprì” indica che è ormai finito il lungo silenzio tra Dio e l’umanità, siamo sulla soglia di un nuovo dialogo. Chiediamo anche noi la grazia di imparare a stare in silenzio per accogliere e comunicare la Parola che il buon Dio vuole donare a tutti, attraverso la nostra vita.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.