Briciole di Vangelo - Il commento al Vangelo di don Silvio Longobardi

12 Gennaio 2016

Il dono della libertà

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,21-28)
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Il commento

Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro” (1,23). È il primo miracolo che racconta Marco. Si tratta di un indemoniato. L’evangelista lo presenta così: “un uomo in spirito impuro” [en pneúmati akathártō]. L’uomo sembra scomparire, come se tutta la sua persona fosse avvolta nella veste del male. Un’immagine drammatica. Tanto più se si pensa che quest’uomo frequenta la sinagoga e nessuno si accorge che il male si è intrufolato nella casa di Dio. Un’immagine eloquente e sempre attuale. Anche oggi il male passeggia allegramente nei sentieri del cuore e delle nostre città, entra nelle case e … nelle chiese. Il maligno si nasconde, entrando nell’uomo egli porta la sua battaglia nel cuore della storia, non potendo nulla contro Dio si avventa sulla creatura che Dio ha creato a sua immagine (Ap 12,17). Se dimentichiamo tutto questo non possiamo spiegarci gli errori e gli orrori della storia antica e recente. Il male appare come una cancrena difficile da estirpare. E non pochi sono rassegnati e depongono le armi. Gesù è venuto per vincere il male. Qualche ora dopo, al tramonto del sole, Gesù guarirà tante altre malattie fisiche (Mc 1, 32-34). Ma al mattino di questo primo sabato del Vangelo, liberando quest’uomo dal male egli annuncia ad alta voce di essere venuto per guarire il cuore dell’uomo e permettergli di vivere secondo la sua originaria dignità. “Taci! Esci da lui!” (1,25): la liberazione dal male è il primo e indispensabile passaggio per attuare ogni altro rinnovamento personale e sociale. Una parola antica che molti, oggi, hanno dimenticato. A volte anche nella comunità ecclesiale. Se non ci liberiamo dal male, non possiamo essere veramente liberi. Oggi chiediamo la grazia di affrontare il male con l’interiore certezza che Gesù lo ha già vinto. E impegniamoci a collaborare con Lui per far sì che il mondo diventi la casa di Dio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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