Briciole di Vangelo - Il commento al Vangelo di don Silvio Longobardi

16 Gennaio 2016

Tutto inizia con uno sguardo

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 2,13-17)
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Il commento

Mc 2, 13-17 – “Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo” (2,14). Gesù passa ma non corre, la fretta di annunciare a tutti la bella notizia non gli impedisce di fermarsi. Il suo sguardo si ferma su Levi, il pubblicano. Non ha un curriculum vitae degno di nota, non è persona raccomandabile. Eppure Gesù si ferma. Tra Lui e il pubblicano c’è un abisso. Da una parte il Rabbì e dall’altro un pubblicano, da una parte chi parla di Dio e dall’altra chi ha rinnegato Dio. Una distanza che appare incolmabile. Così pensano i discepoli. Gesù non è venuto per marcare la differenza ma per comunicare l’amore che salva. Solo così egli può vincere il peccato che ha preso dimora nella storia. “Vide Levi”: vede e si fa vedere. Il suo sguardo abbatte ogni distanza e raggiunge il cuore. La prima parola è quella degli occhi, è quello sguardo che avvolge di amore. Tante volte Levi ha letto negli occhi della gente il disprezzo perché guardavano le sua mani, non il cuore. Gesù invece non si ferma alle apparenze, egli sa che in ogni cuore c’è il desiderio di una vita piena. E sa che solo l’amore ha la forza di generare scelte significative. Rispondendo al seminarista Bellière, che gli aveva ricordato i peccati della giovinezza, Teresa di Lisieux scrive: “Ah! caro fratello mio, da quando mi è stato dato di capire così l’amore del Cuore di Gesù, le confesso che quest’amore ha scacciato dal mio cuore ogni timore. Il ricordo dei miei errori mi umilia, mi induce a non appoggiarmi mai sulla mia forza che non è che debolezza, ma ancor più questo ricordo mi parla di misericordia e d’amore. (L 247, 21 giugno 1897). Quando troviamo chi ci accoglie con un sorriso, ci sentiamo meno estranei. Alla gente che andava a confessarsi, il vescovo Bergoglio chiedeva: “Mi dica, quando lei dà l’elemosina, guarda negli occhi quello o quella a cui dà l’elemosina?” E molti rispondevano: “Ah, non so, non me ne sono accorto” (18 maggio 2013). Oggi chiediamo la grazia di sperimentare lo sguardo di Gesù per diventare capaci di guardare con amore il prossimo.

 



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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