Briciole di Vangelo - Il commento al Vangelo di don Silvio Longobardi

20 Gennaio 2016

Con occhi pieni di tristezza

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 3,1-6)
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Il commento

Entrò di nuovo nella sinagoga” (3,1). Ancora in giorno di sabato. Con questo racconto l’evangelista vuole mostrare qual è la radicale novità dell’insegnamento di Gesù sul sabato (Mc 2,27). Gesù partecipa alla liturgia sinagogale, come sempre, in obbedienza alla Legge. “Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata” (3,2). È una ferita evidente, un handicap visibile. In mezzo all’assemblea ci sono anche i farisei: apparentemente sani, in realtà anch’essi sono feriti, hanno un cuore paralizzato e indurito. E così, proprio loro che si ritengono i fiduciari di Dio, rimangono chiusi alla Parola, seguono le tradizioni più che i comandamenti di Dio. Da una parte Gesù e dall’altra i farisei. In mezzo l’uomo. C’è un silenzio palpabile. I farisei osservano Gesù per vedere se contraddice la legge del sabato, Gesù invece guarda quell’uomo. Prima di intervenire per manifestare l’amore di Dio, pone una domanda: “È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?” (3,4). Le sue parole incontrano solo il silenzio imbarazzato e indifferente dei farisei. Proprio loro che ritengono di conoscere e interpretare la Legge, non sanno o non vogliono rispondere. Dinanzi a questa ipocrisia Gesù non può restare indifferente: “guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori” (3,5). Nei suoi occhi c’è tutto lo sdegno e la tristezza di Dio quando s’incontra con l’ostinata chiusura dell’uomo. È del tutto inutile parlare. Gesù chiude il dialogo con i farisei e si rivolge all’uomo che da troppo tempo attende: “Tendi la mano” (3,5). L’uomo risponde prontamente e riceve la guarigione. I farisei, invece, rimangono chiusi alla verità. E quel miracolo, invece di aprire gli occhi, appare come una nuova e decisiva conferma che quell’uomo non è inviato da Dio perché non rispetta la Legge di Dio. La guarigione si trasforma così in un nuovo atto di accusa contro Gesù: “i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire” (3,6). Oggi chiediamo la grazia non solo di riconoscere il bene ma anche di collaborare con coloro che s’impegnano a scrivere nuove pagine di carità.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.