Briciole di Vangelo - Il commento al Vangelo di don Silvio Longobardi

23 Gennaio 2016

L’amore folle di Dio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 3,20-21)
In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».

Il commento

Entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare” (3,20). Un passaggio semplice e commovente. In apparenza è solo un piccolo dettaglio di una vicenda ricca d’incontri, di parole e di segni. E tuttavia permette di capire con quale intensità Gesù vive la sua missione, egli è sempre in cammino, sempre pronto ad accogliere tutto e tutti; a tal punto da non aver il tempo neppure di mangiare. È l’amore che lo spinge. L’amore non può essere circoscritto, l’amore non ha confini e cerca sempre di superare quelli tracciati dalla ragione. Ci sarà sempre una lotta tra amore e ragione. Per sua natura l’amore è slancio, dinamismo; nelle scelte dettate dall’amore c’è sempre un po’ di esagerazione, di follia. Se non fosse così, se vivessimo sempre e solo nella luce della ragione, la nostra vita e quella della società sarebbe più povera perché la ragione non ci spinge a sognare ideali più grandi di quelli che possiamo ragionevolmente realizzare. L’amore invece abbatte le barriere e sogna sempre “impossibili itinerari” (David Maria Turoldo). Chi ama non è cieco, conosce i confini ma … pensa che sia doveroso andare oltre. L’amore che illumina e orienta la vita di Gesù viene da Dio, anzi possiamo dire che egli è l’incarnazione dell’amore folle di Dio. Chi non ha mai sperimentato questo amore non comprende perché Gesù si comporta così. E in fondo dà ragione ai parenti che cercano di convincerlo a tornare a casa, sono pronti a usare anche la forza: “uscirono per andare a prenderlo” [kratēsai] (3,21). Il verbokrateō significato afferrare. Lo troviamo nel racconto della passione per indicare l’arresto di Gesù (Mc 14,46). I parenti non sono avversari ma non comprendono, forse intervengono per custodire il buon nome della famiglia. Vogliono mettere a tacere le chiacchiere. Cercano di far ragionare Gesù e sono pronti anche a costringerlo. Il Vangelo non dice con quali mezzi. Sta di fatto che non possono far nulla perché l’amore autentico non sopporta limitazioni, neppure quelle che nascono dalle buone intenzioni. Oggi chiediamo la grazia di rinnovare con maggiore consapevolezza il nostro eccomi, pronti ad accettare i giudizi e le incomprensioni.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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