CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

Non mi sentivo capace di aspettare un altro bambino

25 Gennaio 2016

coppia

Una mamma scrive a don Silvio raccontando il suo dolore di attendere un figlio che probabilmente sarà molto malato quando già la sua prima bambina ha una forte disabilità. Cosa fare? È possibile accogliere ancora la vita? Non ci sono risposte preconfezionate. “Ciò che conta nella vita è rispondere sempre con amore, con tutto l’amore che abbiamo”.

Cara Emanuela,

comprendo bene la tua situazione e anche le tue lacrime, come puoi aprirti nuovamente alla vita sapendo che c’è una non limitata possibilità di mettere al mondo una creatura che porta nella carne i segni della passione di Gesù? Proprio ora Francesca inizia a camminare, con fatica e dopo tanto impegno da parte tua. Il verbo forse non è quello più adatto perché non si regge ancora bene sulle gambe ma … sembra già un sogno vederla muoversi con sufficiente autonomia tra le mura di casa. È poi c’è Antonio, il più piccolo, non solo cammina ma corre, cade e si rialza. Quel bambino è la conferma che la vita è veramente un miracolo sorprendente. Quando lo guardi non puoi non benedire il coraggio che vi ha permesso di accogliere un altro figlio, vincendo le inevitabili paure.

Ma ora, ti chiedi cosa fare. È giusto fermarsi oppure è doveroso tenere aperto il canale della vita. La ragione chiede di spingere il primo tasto. A mente fredda, anch’io risponderei che è meglio rinunciare. Ma la vita non cammina solo sui sentieri della più rigorosa razionalità, ci sono altre motivazioni e spesso sono proprio quelle che danno più sapore alla vita.

Negli ultimi mesi ho letto un libro che mi ha colpito molto, mi pare di averne già parlato in qualche intervento: Una journée particulière di Anne-Dauphine Julliand (Editrice Bompiani). È la storia vera, raccontata in prima persona, di una mamma che si confronta con la sofferenza e la morte di una bambina di 4 anni e di un’altra figlia anch’essa ammalata. Hanno scoperto la malattia della prima quando la seconda era già nata. Una storia apparentemente drammatica, in realtà luminosa perché la coppia di sposi, di comune accordo, ha saputo trasformare la prova, senza dubbio dolorosa, in una meravigliosa opportunità di maturazione umana. Questo libro non è stato ancora tradotto ma in italiano puoi trovare: Due piccoli passi sulla sabbia bagnata. Ti consiglio di leggerlo.

Nel libro c’è un passaggio che mi ha fatto riflettere. Un anno dopo la morte della bambina e dopo aver scoperto che anche la seconda figlia era ammalata, i due sposi hanno affrontato l’argomento tabu: è possibile aprirsi ancora alla vita? In entrambi c’era il desiderio di un altro figlio, non per sostituire la piccola volata in Cielo ma semplicemente … per accogliere la vita. La paura di un altro figlio malato li immobilizzava. “Io non mi sentivo capace di aspettare un altro bambino. Ero pietrificata”. Ma un giorno il marito le ha chiesto:

“Cerchiamo di vedere la situazione da un altro punto di vista. Ti senti capace di amare un altro bambino? Ti senti capace di amarlo come egli è e di fare tutto il possibile per renderlo felice?”. La moglie risponde senza esitazione: “Sì, mi sento capace. Io non desidero che questo, amare e rendere felice”. “Allora, di cosa abbiamo paura?”.

Decisero allora di aprirsi nuovamente alla vita. Commenta la protagonista, Anne-Dauphine: “È bene a volte amare fino a perdere la ragione. Perdere la ragione senza perdere la testa, mettendo tra parentesi i ragionamenti razionali dello spirito per ascoltare solo il cuore”. Il bambino è nato sano ma possiamo immaginare la loro trepidazione, prima e dopo la nascita. E possiamo immaginare le parole o gli sguardi di amici e parenti.

Scusami questa lunga citazione ma il libro racconta in modo straordinario una storia straordinaria e mostra che lo Spirito, in ogni angolo della terra, non manca di illuminare e dare la forza della carità a quegli sposi che la chiedono con fede ed umiltà.

Non so neppure se ho risposto alla tua domanda. Nessuno vi obbliga ad aprirti alla vita ma se decidete di farlo, accogliete con gioia la creatura, quale che sia la sua condizione di salute. Quel Dio, che guarda ogni suo figlio con infinita compassione, è capace di trasformare ogni evento in un’occasione di grazia. E se ti domandi se e come tutto ciò sarà possibile, sbagli perché non lasci a Dio il compito di tracciare la strada. Ciò che conta nella vita è rispondere sempre con amore, con tutto l’amore che abbiamo. E quando sarete stanchi pregherete così: “Donaci, o Padre, il soffio di vita e donaci di risorgere per annunciare al mondo che l’amore non può morire”.

Vi ringrazio per la fiducia e vi prego di sentire tutto il mio affetto, pieno di stupore e riconoscenza per il vostro coraggio di amare. Oltre ogni misura.


Don Silvio




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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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25 risposte su “Non mi sentivo capace di aspettare un altro bambino”

Ho letto con molta attenzione la lettera scritta da don Silvio a questa giovane mamma , e non avendo esperienze dato che ho solo 17 anni , ho cercato comunque di immedesimarmi in questa mamma e io penso che bisogna avere fede , a seconda di come andranno le cose , perché se c’è un desiderio di avere un altro figlio bisogna andare avanti , perché è una nuova vita che nascerà e secondo me dovrebbe vivere e anche se avrà qualche malattia è comunque FIGLIO. Lo so capisco che la paura c’è di affrontare nuove difficoltà ma con l’amore e con la fede si supera tutto …

Non é facile rispondere a questa lettera.Siamo delle ragazze di diciassette anni,troppo piccole per comprendere questa situazione difficile.Personalmente pensiamo che la vita,nonostante tutto,anche se difficile,non si nega a nessuno.Ricordiamo che la normalità non esiste, e che in tutte le famiglie ci sono problemi dofficili da risolvere. Auguriamo a questa coppia di poter avere un futuro felice e di risolvere i problemi restando uniti.

SONO un ragazzo di dicotto anni,ascoltavo nell’ ora di religione la vostra situazione e mi dispiace molto, io non lo auguro a nessuno
Spero che Gesù vi aiuti,voi pregate tutti i giorni e sicuramente ci penserà lui
Gesù é sempre con voi anzi e con tutti
Vogliate bene sempre a questi tre angioletti che avete e non abbandonatemi mai loro sono la fosrta felicità
Anche se non vi conosco ma sappiate una cosa pregherò con voi.

cara amica
Mi dispiace molto per la tua storia ogni bambino è un dono bisogna sempre andare avanti perche il destino ci riserva alla fine sempre cose belle , pensa che questo bambino ti darà la forza per andare avanti con la sua gioia e il suo affetto , anche se questo bambino avra delle esigenze in più sara capace di donarvi amore e felicità come forse nessun altro figlio poteva donarti . Non esiste la normalità sicuramente ogni mamma affronta numerose difficolta nella crescita dei figli

Cara signora, la vostra storia mi ha toccato il cuore. Sono molto dispiaciuto ma bisogna superare gli ostacoli e accettare le scelte e le decisioni prese da Dio.

Cara amica,
abbiamo ascoltato la tua storia e ammettiamo che é difficile accettare una situazione simile, possiamo solo immaginare quanto sia difficile, a volte trovarsi difronte a scelte simili.. L’istinto molte volte può portarti a scegliere la strada più semplice, quella dell’abbandono ma riflettendoci bene e con l interesse curato l’ amore di una mamma vince sempre

Cara Emanuela,
Capiamo questo momento di dolore per la scoperta di questa malattia.
Ma bisogna accertare tuo figlio così com’è, perché un foglio il dono più prezioso del mondo.
Crescerà come gli altri bambini,condividerai con lui tutti i momenti felici della vita.
Un consiglio che ti diamo accetterà tuo figlio cosi com’è e dagli tutto l’ amore del mondo.

Il punto della situazione è:ti senti pronta per un altro bambino,senza pensare ai problemi che egli puo avere,perché se è tuo figlio devi amarlo nonostante tutto…..noi non possiamo consigliarti nulla anche perché è una cosa che devi sentirti tu da dentro,dal profondo del tuo cuore.
Come ha gia detto Don Silvio,se decidete di aprire le porte a questo bambino,accoglietelo con gioia perché è una creatura come tutte le altre e non conta la differenza di aspetto fisico o qualsiasi malformazione essa sia

Prima di tutto non è facile dare dei consigli come gia dice don silvio, anche perche noi siamo semplici adolescenti, e non potremmo capire il dolore che prova la mamma in queste situazioni.
Ma noi pensiamo che non bisogna mai abortire, è un gravissimo reato, bisogna sempre andare avanti nonostante le mille difficoltá.
Infondo è un bambino come gli altri,e merita solo di essere amato.
Quindi vi consigliamo,sotto il nostro punto di vista,di andare sempre avanti ed essere sempre felici.

Per voi sarà come partire per un lungo viaggio e trovarsi giorni senza dire una parola per paura di sbagliare.sentirsi un errore e guardare altre famiglie “perfette”ma ricordatevi la perfezione non esiste

Ciao, Emanuela!
Siamo io e le mie amiche che vogliamo provare a darvi un consiglio, anche se siamo un po’ ‘piccole’ per farlo.
Allora, prima di tutto: Siamo dispiaciute per quello che vi è successo, ma non dovete abbattervi o chiudervi a riccio perché non è così che si risolvono i problemi, gravi o meno.
Dovete essere forti! Con un bel po’ di impegno tutto si cura o si può non farlo pesare. Anche il vostro secondo figlio, senza problemi, può aiutarvi nel far divertire e crescere vostra figlia e il figlio in arrivo..
Dovete affrontare tutto, mai tirarsi indietro, a testa alta! Diciamo “Voi 5 contro il mondo intero”, senza mai arrendersi, ma stare tutti e 5 uniti. Affrontando tutto insieme, niente è un inferno! Potete farcella e sarete una bellissima famiglia!
Ciao, ciao.

Abbiamo ascoltato la tua storia e ci ha colpito molto ,fino al profondo dell’anima.Purtroppo hai scelto di sfidare il destino e sfortunatamente sei andata incontro a questa strada molto triste.Ci dispiace davvero per l’accaduto,però sappiamo che l’amore per un proprio figlio non dipende dalle condizioni fisiche o cose del genere,ma dipende da un sentimento che viene dal cuore,l’amore.E questo sentimento lo si può provare per tutti e in ogni istante.Perciò tu non devi abbatterti,ma ama tuo figlio e lotta col sorriso.
All the love Xx ❤
~By Angela -Giulia e Raffaella~

Cara emanuela abbiamo ascoltato la tua storia in classe e l’abbiamo trovata molto interessante.Chi crede nella vita crede anche nella speranza.La vita ci presenta sempre delle scelte,a volte difficili. Ma solo chi lo vive sulla propria pelle lo può capire. Anche se potrà essere molto malato é pur sempre tuo figlio e l’amore di una mamma per i figli é talmente grande che ti fará affrontare sicuramente anche questa situazione.

Non ho idea di cosa possa dire per consolarvi. Assolutamente non ho esperienza, e con la mia giovane età non posso capire cosa si possa provare.
Non credo che sia facile avere già un figlio diversamente abile,ed ora sapere che ne avrete un altro se deciderete di portare avanti la gravidanza.
Non sarà facile,lo so,ma tenete anche conto del fatto che negandogli la possibilità di crescere sarà lo stesso brutto.
La vita, nonostante tutto, ha deciso di mettervi sulla strada della vita un altro ostacolo da superare. Prendete come esempio la prima gravidanza… Avete trovato la forza e avete portato a termine la gravidanza, dando alla luce una bambina,anche se diversamente abile, felice..nonostante tutto. A me non piace dire che è una bambina “che non sta bene”…a me piace definirla “speciale”! Si, è speciale. Perchè, anche se forse non riuscite a vederlo, dalla forza della vostra meravigliosa prima figlia, avete trovato anche la vostra forza. Forse non è stato semplice all’inizio, forse avete avuto paura anche con la seconda gravidanza..credo che sia normale vivere con la paura e l’incertezza…la seconda volta avete dato alla luce un altro bel bambino. Forse se deciderete di abortire sarà per un motivo valido..vale a dire che non vorrete far sentire ‘diverso’ vostro figlio, o vostra figlia. Ma guardate la vostra prima figlia…siete stati forti e avete contribuito a dare alla luce una creatura speciale che vi ha fatto capire che bisogna prendere la forza anche dalla sofferenza…che non bisogna mollare mai…che bisogna saper accettare le cose che Dio ci mette dinnanzi. Vi ha fatto capire che bisogna lottare e apprezzare tutti nonostante la diversità. Non so il vostro parere personale..ma credo che prima di abortire e negare la vita a questa creatura, dovete pensarci bene e magari rivolgervi a chiunque possa darvi una mano. Se deciderete di andare avanti a dare alla luce un’altra creatura, il Signore vi ripagherà per tutta la forza che avete e che date ai vostri figli. Ricordate…Finché c’è vita, c’è speranza. Sono con voi!

Cara amica,
Siamo tra ragazze quattordicenni.
Non possiamo capire il dolore che stai provando in questo momento ma siamo qui per sostenerli in ogni tua decisione. Ti siamo il nostro appoggio. Qella dell’abborto e una decisione molto difficile. E pur sempre brutto perdere un bambino, il proprio FIGLIO. Però prima di avvertire ti diamo il consiglio di parlarne prima con un familiare, un psicologo o una qualsiasi altra persona che possa esserti di aiuto. Chissà, magari,può nascere dentro di te la scelta di far venire al mondo questo bambino. Puo darsi che sarai fiera di questa decisione, perché è comunque difficile far spegnere un piccolo cuoricino dolce e indifeso. Ti auguriamo il meglio.
Anna,Carmen e Sara

Dopo un aborto si può ricominciare a credere e ad avere una speranza? Beh, richiesta difficile, ma non impossibile da raggiungere. Ho qui una testimonianza, che mi piacerebbe condividere. Una giovane donna un anno fa portava in grembo un bambino…non è stata una gravidanza semplice fin dall’inizio: riscontrava sempre problemi… Tra dolori insopportabili e siringhe, dovute a varie minacce d’aborto. Col passare dei mesi, si arriva al quinto mese. Non ci sono buone notizie…questa giovane donna si sottopone ad una visita “speciale” e si scopre che questo bambino aveva delle malformazioni, non sarebbe stato in ottima salute…Non stava bene. Secondo alcuni consigli dei dottori, si decise di non portare a termine la gravidanza, quindi di abortire. Il bambino sarebbe morto,se dato alla luce. Questa giovane donna attraversò un momento davvero difficile. Molto difficile. È stato un periodo tutt’altro che semplice da superare. Dopo l’aborto ha avuto la possibilità di stringere tra le sue braccia per la prima e l’ultima volta il suo bambino privo di vita. Con questa testimonianza voglio solo cercare di dimostrare che abortire fa tutt’altro che bene. Portare a termine una gravidanza, pur sapendo che non sarà un bambino “normale”, credo che sia meglio del fatto di privarlo di vita. Anche se per alcune ore, o qualche giorno, o settimana, o magari qualche mese, è pur sempre una creatura che ha donato il cielo. In quella cellula c’è di tutto. Non abortire! No all’aborto! Ma come si fa a non essere curiosi di sapere il suo colore degli occhi? O dei suoi capelli? O di che sesso è?
Anche se i medici consigliano l’aborto, io non li darei ascolto. Sono contro questa scelta,non la sostengo. I medici non sono padroni della vita, possono sbagliarsi. Un medico non può essere Dio.
Ma nonostante tutto si può andare avanti, come ha fatto questa donna…Ha abortito a maggio dello scorso anno. Dopo un paio di mesi è riuscita ad avere un’altra gravidanza, nonostante le paure e le incertezze. Attualmente è ancora incinta, darà alla luce una bella femminuccia, ed è totalmente sana!!
Ricordate: nonostante le diversità, siamo tutti figli di Dio…e, come ho già detto, finché c’è vita, c’è sempre speranza!!

Sarebbero milioni le parole che si potrebbero dire ad una madre in tale condizioni, ma ciò che più mi ha colpito della risposta di don Silvio, sono le ultime parole:”Vi prego di sentire tutto il mio affetto, pieno di stupore e riconoscenza per il vostro coraggio di amare. OLTRE OGNI MISURA”. Basta questo per farti capire quale sia la cosa giusta da fare, amare oltre ogni misura! Conosco una famiglia che si ritrova nella tua stessa condizione, e sono davvero una famiglia bella, felice e da seguire come esempio. Forse i problemi arriveranno col tempo, perché ci sarà bisogno di chi si prenderà cura dei tuoi figli in futuro, ma ti assicuro che amare oltre ogni misura e vedere il tuo amore seminato, è la soddisfazione migliore che tu possa avere. Ammiro anche io, come don Silvio, il tuo coraggio di amare.

Ehi Emanuela,non mollare! Tu come tante altre persone sei una delle piú forti, sei una delle madri piú forti al mondo, sei la piú forte per i tuoi figli. Sarai sempre la forza per i tuoi figli e loro saranno e sono la tua forza per andare avanti. Ricordati che i figli sono il frutto dell’amore, i figli sono gioia e dolore… ma alla fine loro sono la vita. Non mollare, non sei l’unica madre con questa situazione… io ti consiglio di farti forza ed accettare questo figlio così com’è. Non perdere la speranza tempo a tempo tutto si risolve e passa.. “non è sempre inverno prima o poi arriverá la primavera”. La vita mi ha insegnato che si passa prima nel peggio per poi arrivare al meglio, l’importante è non mollare durante il percorso.

Cara Emanuela , siamo due ragazze di 17 anni e poco sappiamo della vita , vista la nostra giovinezza, però quello che possiamo dirti è che una volta che si decide di fare una scelta importante , come quella di avere un figlio, purtroppo non si sa a cosa si va incontro. In ogni caso , pensiamo che un figlio sia un dono di Dio e va accettato così com’è. Sappiamo che ogni mamma preferirebbe avere dei figli perfettamente in salute ecc ma l’amore di una mamma va oltre, e non si ferma ai problemi di salute. Vi auguriamo tutta la fortuna di questo mondo, e abbiate fede <3 Un abbraccio, Gio e Maryjo <3

Ti consiglio di portare avanti questa gravidenza, perché la capacità di amare di una madre e di una famiglia è la miglior cura che esista. Ognuno di noi nasce e cresce seconda la Sapienza e la Grazia di Dio.

Ciao siamo due ragazze di appena 18 anni..
La vostra storia ci ha colpito molto tanto da far nascere in noi emozioni ancora non scoperte. Speriamo di riuscire a diventare donne ma sopratutto mamma con la tua stessa forza e il tuo stesso coraggio. Nonostante i problemi dona ai tuoi figli tutto l’amore di questo mondo. Ti auguriamo buona fortuna per tutto ciò che verrà e che Dio continui a darti forza sempre !
Tanti baci Ilaria e Alessia <3

Siamo un gruppo di ragazze frequentanti la classe 4 delle superiori e nonostante la poca esperienza siamo riuscite ad elaborare un pensiero,per quanto ti possa essere utile. La gravidanza é qualcosa che ti lega al bambino fin dal primo giorno di concepimento. Molte volte pero questo legame viene spezzato per via di forze maggiori,altre invece nonostante le difficolta ci viene data la possibilita di scegliere se proseguire oppure no ed é qui la piu grande difficoltà,scegliere con la mente o col cuore? Tutto sta nella forza di saper affrontare ancora volta la situazione che hai gia vissuto in cambio dell amore che potra darti rosa livia carla mary chiara lula noema drusiana polla rossella noemi giusy

Prendendo spunto dalle parole di Don Silvio le quali sono molto belle ed indicate ,concordo nell’affermare che quando due persone si trovano dinnanzi ad un scelta così difficile l’unica soluzione è di accorge con gioia la nascita di una nuova vita.L’importante sapere che la vita è un dono di Dio e bisogna contraccambiare l’amore con il nostro.In queste scelte bisogna utilizzare la ragione ma in molti casi bisogna metterla da parte per far posto al cuore e soprattutto affidarsi alla fede.Ti auguriamo di avere il coraggio e la forza per andare avanti in questa vita perché nn è sempre semplice anzi tortuosa

Beh.. Sarebbe troppo facile consigliare alla ragazza di abortire o di non abortire perché è quasi impossibile comprendere quanta sofferenza ci sia dietro un aborto o dietro una vita passata accanto ad un bimbo malato.
Eppure però bisogna fare una scelta!
Io credo che una vita sia sempre una vita, e per quanto triste e piena di sofferenza, valga la pena viverla! Non siamo noi i padroni della nostra vita.. Noi possiamo al massimo curarla, ma non ci è dato darla o toglierla! Abortire sarebbe come dire al bambino che sta nella pancia “senti, è meglio per il tuo bene che muori perché se vivi comunque sei malato”. Ma chi sei tu, genitore, per dire quale sia il bene o il male di un essere umano che non può dire la sua? Chissà se il bambino potesse parlare se acconsentirebbe alla sua morte. L’aborto non è per il bene di quel bambino ma per il bene dei genitori che non vogliono la responsabilità di un altro bambino malato che ovviamente necessita cure e attenzioni che loro non si sentono all’altezza di dare..
Eppure ci sono un sacco di bambini che non dovevano nascere e che poi sono nati le cui mamme li amano più della loro vita e quando pensano a quando volevano abortire si pentono amaramente anche solo di averlo pensato..
La vita è vita, sempre! Anche quando hai una pianta che sta appassendo.. Cosa fai? La stradichi sul nascere o la coltivi e l’annaffi affinché possa tornare a crescere

Egr. Don Silvio,
ho letto e riletto tre volte la Sua risposta alla lettera di Emanuela e mi sorge una domanda: ma come può essere di incoraggiamento un linguaggio così vago? Dolce sì, anche poetico, ma un tantino fuorviante.
Per tutta la durata della risposta, si ha quasi la sensazione che la signora Emanuela sia in dubbio se continuare ad avere rapporti sessuali aperti alla procreazione oppure no (“È giusto fermarsi oppure è doveroso tenere aperto il canale della vita”). Invece dal titolo dell’articolo (e solo da lì) si capisce che la Signora Emanuela è incinta ed è assalita dalla tentazione di abortire.
Questa situazione è ben diversa. Qui il bambino non è un’ipotesi: è già realtà. Il Signore la vita gliel’ha già data. Non metto in dubbio che la situazione sia tale da giustificare la paura, ma non ci si può ingannare facendo finta che la realtà sia diversa.
L’aborto non è mai la soluzione vera perché è la negazione della vita.
Dopo aver abortito, Come potrà sentirsi una madre per tutto il resto della sua vita? Cosa penserà guardando gli altri figli? Possiamo dare tutte le giustificazioni del mondo, ma sarà lei, nel suo intimo, che non riuscirà a giustificare se stessa.
Sono perfettamente cosciente di apparire, nella migliore delle ipotesi, poco caritatevole sia verso di Lei che verso la Signora Emanuela e, molto più probabilmente, di risultare antipatico e odioso. Ma penso che la pacca sulla spalla non sia vero amore verso Emanuela, quanto la verità; e proprio perché ho profondo rispetto per Emanuela, non la inganno.

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