Briciole di Vangelo - Il commento al Vangelo di don Silvio Longobardi

25 Gennaio 2016

Raggiunti dalla luce

di don Silvio Longobardi

Dagli Atti degli Apostoli  (At 22,3-16)
In quei giorni, Paolo disse al popolo: «Io sono un Giudeo, nato a Tarso in Cilìcia, ma educato in questa città, formato alla scuola di Gamalièle nell’osservanza scrupolosa della Legge dei padri, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi. Io perseguitai a morte questa Via, incatenando e mettendo in carcere uomini e donne, come può darmi testimonianza anche il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro avevo anche ricevuto lettere per i fratelli e mi recai a Damasco per condurre prigionieri a Gerusalemme anche quelli che stanno là, perché fossero puniti.
Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?”. Io risposi: “Chi sei, o Signore?”. Mi disse: “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti”. Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono la voce di colui che mi parlava. Io dissi allora: “Che devo fare, Signore?”. E il Signore mi disse: “Àlzati e prosegui verso Damasco; là ti verrà detto tutto quello che è stabilito che tu faccia”. E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni giunsi a Damasco.
Un certo Ananìa, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti, venne da me, mi si accostò e disse: “Saulo, fratello, torna a vedere!”. E in quell’istante lo vidi. Egli soggiunse: “Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome”».
Parola di Dio.

Il commento

Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me” (22,6). La liturgia oggi ci invita a fissare lo sguardo sulla conversione di Paolo, cioè su quel momento decisivo in cui si è lasciato illuminare dalla grazia di Dio. È vero, la luce ha sfolgorato ma il giovane Saulo ha permesso a Dio di entrare nella sua vita. Prima di diventare l’apostolo delle genti, il coraggioso testimone del Vangelo, Paolo è un discepolo che si è lasciato guidare dallo Spirito con straordinaria docilità, come appare in questo dettaglio: “E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni giunsi a Damasco” (22,11). Paolo ha fatto della sua vita una bella avventura, ha percorso tutta l’Asia Minore e poi la Grecia prima di approdare a Roma. E tuttavia, il primo passo della fede consiste sempre nel lasciarsi guidare per mano, come un bambino che non sa ancora camminare. Chi legge la sua biografia incontra un testimone eccezionale e in qualche modo insuperabile. La liturgia invece chiede di soffermarsi sul suo essere discepolo e ricorda che tutto comincia mettendosi in ascolto di Dio. Senza questa piena disponibilità non avremmo avuto né l’apostolo né teologo. La santità di Paolo non va ricercata nelle grandi opere e neppure nella  stupenda  dottrina,  ma nell’umiltà di una vita che si apre alla grazia senza resistenze e che s’incammina nei sentieri di Dio senza nostalgie. Nel solco di questa testimonianza, possiamo comprendere anche i nostro cammino. Ogni esperienza di fede nasce da un intervento di Dio, in un certo momento della nostra vita siamo stati raggiunti dalla luce. Ci siamo fermati per comprendere. E poi abbiamo ripreso il cammino, scegliendo di andare in tutt’altra direzione e con tutt’altra intenzione. Oggi chiediamo la grazia di aderire con tutto il cuore al progetto che Dio ha per noi. E di fare della nostra vita un canto d’amore a Colui che veste di gioia l’esistenza del mondo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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