Briciole di Vangelo - Il commento al Vangelo di don Silvio Longobardi

29 Gennaio 2016

La pazienza di Dio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 4,26-34)
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Il commento

La parabola evangelica ripropone di nuovo l’immagine del seminatore: “Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra” (4,26). Ma questa volta pone l’accento sull’attesa fiduciosa: “dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa” (4, 27). Non sappiamo come né quando ma quel seminare non è mai infruttuoso, anche quando umanamente non vediamo i frutti, anche quando la delusione intristisce lo sguardo. La parabola parla del Regno di Dio e invita a guardare con fiducia il faticoso cammino della Chiesa lungo i secoli: in ogni tempo la Parola di Dio cresce e si diffonde, non c’è secolo in cui lo Spirito non abbia aperto nuove frontiere. Anche oggi suscita e sostiene testimoni che diffondono ovunque il profumo del Vangelo. L’insegnamento evangelico può essere applicato anche al cammino personale della fede. Nelle parole di Gesù, infatti, possiamo individuare infatti un accenno al graduale processo di maturazione: “la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga” (4, 27-30). Commentando questo testo, san Gregorio Magno, Papa e Dottore della Chiesa, invita a contemplare l’opera paziente della grazia nel cuore degli uomini: “Sicché, quando concepiamo un buon desiderio, gettiamo il seme; quando cominciamo a far bene, siamo erba, quando l’opera buona avanza, siamo spiga e quando ci consolidiamo nella perfezione, siamo grano pieno nella spiga … Non si disprezzi, dunque, nessuno che mostri di essere ancora nella fase di debolezza dell’erba, perché ogni frumento di Dio comincia dall’erba, ma poi diventa grano!”. Tutta la vita è un progressivo cammino, un seme che poco alla volta cresce. La grazia seminata nel battesimo, nascosta come il seme nella terra, germoglia e porta frutto. Come una Madre premurosa la Chiesa accompagna con saggia gradualità il cammino di ciascuno attraverso l’itinerario dell’iniziazione cristiana e gli altri percorsi che prendono per mano e sospingono verso la pienezza. Oggi chiediamo la grazia di misurare ogni cosa con la pazienza di Dio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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