Briciole di Vangelo - Il commento al Vangelo di don Silvio Longobardi

1 Febbraio 2016

Chi può vincere il male?

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 5,1-20)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.

Il commento

Un racconto lungo e ricco di dettagli. La scena si svolge “nel paese dei Gerasèni” (5,1), in terra pagana. Gesù non resta nei confini d Israele, la sua presenza missionaria è già annuncio di quello che la Chiesa è chiamata a fare lungo i secoli. Non appena sbarca “dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro” (5,2). Senza Dio l’uomo resta prigioniero del male, vive tra i sepolcri, attorno a lui tutto ha l’odore della morte.  I suoi concittadini ne avevano paura, non potendo guarirlo hanno cercato di renderlo inoffensivo, legandolo con ceppi e catene. Ma inutilmente. Il male non si lascia imprigionare. Possiamo vincerlo solo a condizione di scacciarlo, cioè di allontanarlo con decisione. Non sapendo come allontanare il male, la gente ha allontanato l’uomo, lo aveva abbandonato a se stesso, in balìa delle forze malefiche e che avevano preso dimora in lui: “Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre” (5,5). Un’immagine drammatica e attualissima: il maligno tiene l’uomo prigioniero e lo conduce alla progressiva distruzione di se stesso, un graduale ma inesorabile annichilimento della persona. La gente osserva da lontano, non sa e non può intervenire. Anche noi non abbiamo i mezzi per lottare contro un male così potente. Solo Gesù può farlo! È Lui che obbliga il maligno ad allontanarsi e libera l’uomo. La scena sembra conclusa. Ma il vero dramma si manifesta proprio ora. Quando i mandriani portano la notizia dei porci, tutta la gente accorre. L’episodio è troppo eclatante per passare sotto silenzio. E quando arrivano vedono l’uomo indemoniato che ha recuperato la sua dignità. Un fatto come questo avrebbe dovuto aprire il cuore alla gioia, la gente invece è sconcertata e chiede a Gesù di allontanarsi dal loro territorio. Una richiesta apparentemente incomprensibile. Ai loro occhi forse la perdita dei porci è più importante della guarigione di un uomo. Oggi chiediamo la grazia di vivere più intimamente uniti a Gesù per imparare a riconoscere e a combattere il male.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.