Quaresima in famiglia

22 Marzo 2016

22 Marzo 2016

Se ne va da solo

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,21-33.36-38)
In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.
Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire».
Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».

Il commento

E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota” (13,26). Nei racconti della passione Giuda gioca un ruolo non secondario. Fino a questo momento è stato in disparte, gli evangelisti non hanno mai riferito una sua parola o un suo intervento, non sappiamo neppure quando è entrato a fare parte del gruppo dei Dodici. Il suo nome appare solo nella lista degli apostoli. Ma ora, che tutto sta per compiersi, il suo volto è posto in piena luce. Siamo chiamati a leggere la Passione attraverso la figura oscura e inquietante di questo discepolo, icona di quella fragilità che appartiene a ciascuno di noi.

 

Il dramma si compie proprio durante la cena, il luogo simbolo della comunione fraterna: “Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte” (13,30). Da quella stanza esce un uomo solo. Uno che ha deciso di staccarsi dal gruppo. Gli altri non sono migliori di lui, hanno anch’essi difetti e mostrano anche loro poca fiducia. Ma sono rimasi lì, in quella stanza, attaccati al Maestro. E anche quando non avranno la forza di resistere, anche quando fuggiranno, il cuore sarà sempre rivolto a Lui. Giuda invece volta le spalle. Se ne va da solo. E solo rimane. Le tappe della passione lo conducono dapprima nel sinedrio per concordare le modalità dell’arresto. Pensa forse di stringere un patto, di trovare nuovi amici. Appare poi con le guardie mentre si reca dell’orto degli ulivi. Ma l’unico a guardarlo con affetto è proprio Gesù, Colui che lui ha tradito. Ritorna poco dopo dai capi, si accorge di aver tradito un innocente, vorrebbe tornare indietro ma viene cacciato via, come un traditore. Sperimenta così una nuova e più amare solitudine. Solo il rimorso gli fa compagnia. E il maligno che ormai accompagna tutti i suoi passi e lo conduce verso un luogo solitario, dove conclude tragicamente la sua vita.

 

Oggi chiediamo la grazia di cantare la misericordia di Dio con le parole di Teresa di Lisieux: “Viver d’Amore è delle antiche colpe /  bandire ogni timore, ogni ricordo. /  Dei miei peccati nessun segno vedo: /  in un lampo l’amore tutto ha bruciato!” (Vivere d’amore, P 17,6).



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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