Aborto

Aborto, nello Utah è ora obbligatorio anestetizzare i bambini uccisi dopo la ventesima settimana

gravidanza

di Gabriele Soliani

In America comincia a scricchiolare l’impianto sull’aborto: il governatore repubblicano dello Stato dello Utah ha approvato una legge che obbliga ad anestetizzare i bambini uccisi con l’aborto dopo la ventesima settimana.

Negli Stati Uniti, nonostante anni di aborto e cifre da capogiro di bambini soppressi, si ritorna a discutere di aborto tardivo cioè dopo la 20esima settimana, che è ammesso con il lugubre nome di “aborto a nascita parziale” Ne hanno parlato il Congresso  e il Senato votando per il suo divieto, ma, nonostante questo, il presidente Obama e il Partito Democratico hanno opposto una netta e totale resistenza. Il nodo è concedere la somministrazione di un sedativo al feto prima dell’operazione per l’interruzione di gravidanza. Nello Stato dello Utah, primo negli USA, è stata approvata una legge che obbliga ad anestetizzare i bambini uccisi con l’aborto dopo la ventesima settimana.

Lo scorso 28 marzo il governatore repubblicano Gary Herbert ha firmato la nuova norma. Fino a questo momento era la donna a scegliere se avvalersi dell’anestesia per il figlio oppure no. Obama, ormai prossimo alla fine del suo mandato, vuole bloccare anche questa possibilità perché sa bene che se viene concesso anche un minimo diritto al nascituro cade tutto l’impianto ideologico dell’aborto.




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