Tempo di Pasqua in famiglia

6 Aprile 2016

6 Aprile 2016

Chi ha paura della luce?

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3,16-21)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Il commento

La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato [ēgápēsan] più le tenebre che la luce” (3,19). Un giudizio impietoso e, purtroppo, realistico sulla condizione umana. L’evangelista usa il verbo agapáō che indica un amore appassionato e totalizzante. C’è nell’uomo un desiderio di verità che spesso si scontra con l’inclinazione al male e, non raramente, è quest’ultima che finisce per prevalere. La croce che intravediamo dietro queste parole del Vangelo, è lo specchio drammatico di un’umanità che rifiuta Gesù. I bambini hanno paura del buio, gli adulti invece hanno paura della luce. In apparenza, chiediamo di capire, in realtà è più comodo non capire. Meglio chiudere gli occhi e restare nel dubbio piuttosto che essere illuminati da una verità scomoda e impegnativa. Non dobbiamo restare stupiti se il Vangelo incontra resistenze lungo i secoli. Né dobbiamo scandalizzarci se nonostante la testimonianza luminosa di tanti santi, che hanno scritto pagine eroiche di Vangelo, persiste e spesso prevale una sostanziale diffidenza nei confronti del cristianesimo. I peccati dei cristiani vengono amplificati fino ad offuscare tutto il bene che la Chiesa ha compiuto e compie in ogni stagione della storia e in ogni angolo della terra. Il maligno non sopporta la luce e ama creare zone di ombra in cui trionfa la confusione. E tutto si riduce ad opinione. La cultura gender, che oggi domina, offre l’esempio più eclatante di questa strategia diabolica.

Chi fa la verità viene verso la luce” (3,21). Noi sappiamo che la luce di Dio non abbaglia ma accompagna discretamente il cammino. Vivere la fede non significa essere già nella luce ma camminare verso la luce. È una progressiva e affascinante scoperta, fino a quando, varcata la soglia della vita, saremo inondati dalla luce piena. Oggi chiediamo la grazia di non scoraggiarci dinanzi alle opere del male e di restare fedeli all’amore che Gesù ha testimoniato fino alla croce. Questa luce risplende anche nelle tenebre più fitte.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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