Tempo di Pasqua in famiglia

7 Aprile 2016

7 Aprile 2016

Aut aut

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3,31-36)
Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Il commento

Nicodemo è immagine di quell’Israele che si lascia interrogare dalla presenza di Gesù ma non giunge ancora all’adesione piena. Il dialogo con lui (3, 1-21) presenta il Vangelo come una radicale rinascita. Ma come può accadere questo? E soprattutto chi può realizzare un progetto così ambizioso? La parola conclusiva è lasciata a Giovanni Battista, il “testimone della luce” (Gv 1,7). A lui è attribuita questa solenne confessione di fede: “Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti” (3,31). Lui non parla “secondo la terra” (3,31) ma “dice le parole di Dio” (3,34). Possiamo fidarci di Lui perché “attesta ciò che ha visto e udito” (3,32). In queste parole sentiamo l’eco della solenne conclusione del prologo:“Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” (Gv 1,18). Gesù compiutamente svela il mistero di Dio. Egli è dunque l’Alfa e l’Omega della storia, “il centro del genere umano, la gioia d’ogni cuore, la pienezza delle loro aspirazioni” (Gaudium et spes, 45). È Lui il principio della creazione nuova. “Credo in un solo Signore Gesù Cristo…”, diciamo nel Credo. Non basta ripetere queste parole, dobbiamo tradurle in un progetto di vita in cui la centralità di Gesù appare in tutta evidenza. È davvero Gesù il centro e il cuore della nostra vita? È Lui che cerchiamo in ogni cosa e sopra ogni cosa? Possiamo dire con sant’Ambrogio che per noi “vivere è stare con Cristo”?

 

Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui” (3,36). La conclusione è un vero “aut aut”. L’affermazione è netta e non deve essere sfumata né ricevere interpretazioni accomodanti. Nel quarto Vangelo credere e vivere sono sinonimi. Chi non accoglie la Parola di Gesù, non scoprirà mai la bellezza e la dignità della vita umana. E corre il rischio di essere escluso da quel Regno in cui tutto è vestito a festa. Il Vangelo è sempre una provocazione e un ammonimento. Chiediamo oggi la grazia di prendere sul serio questa Parola e di testimoniarla con una degna condotta di vita.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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1 risposta su “Aut aut”

Chi viene dall’alto è di sopra di tutti..l’alto in questo senso è chiunque in rapporto diretto con Dio riesce a communicare bene con lui e con oumo.

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