Tempo di Pasqua in famiglia

8 Aprile 2016

8 Aprile 2016

Chi può dare il pane

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,1-15)
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

Il commento

Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?” (6,5). Gesù non si limita a chiedere un parere, coinvolge i discepoli, li interpella, li impegna a cercare i mezzi necessari per rispondere alla necessità della gente. E chiede anche a noi di usare tutta la nostra intelligenza pur di trovare il pane che serve a sfamare la gente. È una sfida impegnativa, nessuno può rimanere indifferente dinanzi ai numerosi e drammatici problemi di questa storia sempre imperfetta, nessuno può chiudere gli occhi davanti alla sofferenza che affligge tanta parte dell’umanità. A ciascuno di noi il Signore chiede di fare la sua parte – il possibile e l’impossibile – per rendere più umana la vita. Il Maestro non chiede dove possiamo trovare i soldi per comprare il pane ma più semplicemente domanda: “dove possiamo comprare il pane”. Dà per scontato che i soldi ci sono? Sappiamo che il gruppo apostolico aveva una cassa e che poteva essere in quel momento particolarmente provvista. Ma è una risposta difettosa, troppo commerciale. Gesù sadove sta il pane e soprattutto chi può dare il pane. È come se dicesse: a chi possiamo chiedere il pane? Con quella domanda orienta il cuore verso il mistero che egli stesso sta per manifestare. La risposta l’ha lui stesso quando ha insegnato a pregare così: “Dacci il nostro pane” (Mt 6,10). Dare il pane è opera di Dio, come è scritto nel salmo: “rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati” (Sal 145, 7). A Lui dobbiamo rivolgerci, se vogliamo avere il pane da donare ai fratelli. La storia dell’umanità cammina lungo i binari costruiti con il denaro, Gesù invece invita la sua Chiesa a camminare nei sentieri della carità. Accogliere il pane come un dono di Dio e donarlo gratuitamente a quelli che ne hanno bisogno. È questo il segno che il Regno di Dio è già venuto.

 

Oggi chiediamo la grazia di non camminare nei sentieri della sazietà ma di accettare la precarietà, per amore dei fratelli, e di credere alla Provvidenza di un Dio che non fa mancare i mezzi a chi vuole costruire una storia di carità.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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