Tempo di Pasqua in famiglia

26 Aprile 2016

26 Aprile 2016

La nostra pace

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,27-31)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Il commento

Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo” (14,30). La luce che veste di gioia i giorni della Pasqua è come turbata, le parole di Gesù fanno riferimento alla sua passione ormai imminente ma la presenza del maligno è come un’ombra che accompagna tutta la storia umana e in alcuni momenti diviene ancora più densa fino a offuscare l’orizzonte. Gesù lo definisce il “principe di questo mondo” perché evidentemente ha un potere e lo esercita con scaltrezza, spesso appoggiandosi sulla nostra fragilità, amplificando le debolezze. Il diavolo si oppone radicalmente all’opera di salvezza e intralcia tutti coloro che vi partecipano. È una battaglia impari. La presenza diabolica dovrebbe renderci più avveduti e meno ingenui. Il nostro discernimento può essere inquinato da sentimenti egoistici. E così, invece di metterci al servizio del Regno, ci ritroviamo a cercare o a difendere a denti stretti il nostro benessere individuale.

Il maligno è potente ma Gesù aggiunge: “Contro di me non può nulla” (14,30). Il Figlio di Dio lo rende inoffensivo, solo Lui ci può liberare “dal potere delle tenebre”. Se vogliamo vincere il male dobbiamo restare uniti a Gesù e camminare sulla stessa strada che Lui ha percorso: “io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco” (14,31). Gesù non è turbato dal male che lo circonda, custodisce la pace perché cerca e realizza unicamente la volontà del Padre. “E ’n la sua volontade è nostra pace”, scrive Dante. Eco di questa sapienza antica, che i santi hanno ben conosciuto, Teresa di Lisieux confessa: “Il mio cuore è pieno della volontà del buon Dio, così, quando vi si versa sopra qualcosa, questo non penetra all’interno; è un nulla che scivola via facilmente, come l’olio che non può mescolarsi con l’acqua. In fondo resto sempre in una pace profonda che nulla può turbare” (14 luglio, n. 9). Oggi chiediamo la grazia di vivere nella pace, liberi dall’agitazione e dall’inquietudine; e di affrontare i passaggi più oscuri della vita con l’intima certezza che Gesù ha vinto la morte.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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