Gender

Il fenomeno della bisessualità tra gli adolescenti

gender

di Gabriele Soliani

Le nuove tendenze prodotte dal “gender” e … non solo.

È andata in onda su l’emittente televisiva La7, il 16 marzo scorso, un’indagine su certi nuovi “orientamenti” sessuali dei giovani. Il servizio martellava a senso unico ma portava alla luce un aspetto che ci si poteva attendere. La potremo chiamare “confusione” sessuale o, come si dice in termini moderni, “fluidità sessuale”, in linea con una distorta idea di “libertà”. All’interno del programma “Tagadà” si analizzava il crescente fenomeno della “bisessualità” tra gli adolescenti. Secondo le statistiche fornite dalla trasmissione la “bisessualità” sarebbe praticata da ben il «60% degli adolescenti maschi» e dal «35% delle donne».  La domanda del giornalista era: «Le statistiche dicono che oggi la bisessualità è praticata molto di più, rispetto a prima, nella fase dell’adolescenza. Ti risulta questo fenomeno?». I giovani intervistati all’uscita delle scuole hanno dato risposte diverse. L’argomento però non li sorprendeva, come se fosse qualcosa di ordinario e normale.

Un giovanissimo ragazzo ha risposto che la “bisessualità” oramai è un fatto accettato tra i suoi coetanei, dichiarando: «Rispetto a prima si sta più accettando questo fatto della bisessualità». Una ragazza interpellata sul medesimo argomento ha risposto: «Sì, ultimamente devo dire che la bisessualità è un fenomeno frequente anche a scuola nostra». Un’altra adolescente ha motivato così il suo pensiero sulla bisessualità: «Per le ragazze penso che sia molto più accettata come esperienza. Ho conosciuto una ragazza con cui sono stata insieme un po’ di tempo a 15 anni. Poi sono stata pure con qualche ragazzo … Io mi sento bisessuale, o almeno così la società mi etichetta».

Sembra che tra i/le giovanissimi/e la classica distinzione fra “etero” e “gay” appartenga al passato. Le nuove tendenze sulla “modernità” (e i diritti continuamente sbandierati e richiesti) abbattono ciò che la fisiologia e il buon senso della ragione hanno classificato e strutturato. Nella psiche vale “ciò che io sento” e “come mi sento ora”. Proprio quello che la teoria “gender” (che è solo una teoria) ha trasformato in ideologia e preteso come cultura. Fluidità sessuale, emotività, diritti assolutizzati si trasformano anche in “bisessualità”. In fondo, sembrano dire i giovanissimi, perché non mettere in pratica ciò che sto provando ora? Anche gli adulti lo fanno e, anzi, lo vogliono rendere legale!

Il pericolo, così lo possiamo pacatamente definire, dell’ideologia gender produce proprio questo, a cominciare dai giovani. Non è un caso che i difensori di questa strana teoria vadano a proporla nelle scuole. Non si capisce bene se lo facciano per destrutturare la sessualità umana o solo perché vogliono essere “moderni” e senza tabù. In ogni caso l’esperienza e il buon senso della gente “comune” li sbugiarderà. Magari leggendo con attenzione l’esortazione “Amoris laetitia” di Papa Francesco.




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