Tempo di Pasqua in famiglia

1 Maggio 2016

1 Maggio 2016

Se tu conoscessi …

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,23-29)
In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

Il commento

Se uno mi ama, osserverà la mia parola” (Gv 14, 23). Gesù rivela che tutto nasce dall’amore. Credere non significa tanto osservare dei precetti ma aderire con tutto il cuore a Gesù, la Parola del Dio vivente, rispondere con amore al suo amore appassionato per l’uomo. Scrive santa Caterina: “Tutto abbiamo ricevuto da Dio! Il nostro grazie consiste nel rendergli amore per amore” (Lettera, 21). In questo solco anche Teresa di Lisieux: “Egli non ha bisogno delle nostre opere, ma soltanto del nostro amore”. E aggiunge che anche fra i discepoli Gesù trova “pochi cuori che si consegnano a lui senza riserva, che comprendono tutta la tenerezza del suo Amore infinito” (LT 196, settembre 1896). Se viene a mancare l’amore il cristianesimo diventa un corpo senza vita, la fede una cornice vuota, come un giardino in cui troviamo solo … fiori finti. È l’amore che dà vita, dona il coraggio di camminare nelle vie di Dio, custodisce la fedeltà anche nei tempi più oscuri.

Questa Parola rallegra il cuore: noi sappiamo per esperienza quanto sia importante l’amore. È il bisogno più alto e universale dell’esperienza umana, quello più profondamente radicato. Senza amore la vita è priva di senso. Ma noi sappiamo anche che il nostro amore è un sentimento fragile, dura quanto la rugiada del mattino, dice il profeta (Os 6, 4). Il buon Dio conosce la nostra debolezza e non ci abbandona. È Lui stesso che dona gratuitamente l’amore: “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5). Ogni giorno, mediante l’Eucaristia, Dio semina l’amore nel cuore dei suoi figli. “Se tu conoscessi il dono di Dio…”, dice Gesù alla samaritana (Gv 4,10). Veniamo con fede e attingiamo a questa sorgente. L’amore che Dio dona non solo ci unisce a Lui ma contiene anche la forza per amare i fratelli nella pienezza. Oggi preghiamo per tutti i consacrati perché sappiano essere fedeli testimoni di quell’amore infinito che Dio Padre vuole comunicare a tutti gli uomini per vestire di gioia la loro vita.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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