Tempo di Pasqua in famiglia

6 Maggio 2016

6 Maggio 2016

Prudenti ma non troppo

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16,20-23)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».

Il commento

Voi piangerete e gemerete” (16,20). L’orizzonte immediato è quello della passione. Le parole di Gesù suonano come un amorevole ammonimento. Il vero Maestro non illude. Non possiamo evitare la croce e neppure le lacrime. La storia umana è attraversata dal dolore e dal pianto. Si soffre perché si ama e nella misura in cui si ama. La nostra sofferenza spesso è legata alle privazioni di beni materiali, a cominciare dalla salute. È certamente legittima ma è solo il primo gradino di un cammino che poco alla volta abbraccia tutti. La seconda tappa di questo itinerario consiste nel condividere il dolore altrui: non è affatto scontato, è uno stile che s’impara alla luce del Vangelo. Questa forma di condivisione sollecita la carità e spesso si traduce in una concreta forma di solidarietà verso il prossimo. C’è anche una terza tappa, una meta ancora più grande che possiamo comprendere solo alla luce della fede. Gesù proclama beati gli afflitti (Mt 5,4), cioè quei discepoli che sono disposti a soffrire per amore del Regno e accettano i rischi che comporta l’annuncio del Vangelo. Non possiamo vivere giocando al risparmio. Dobbiamo essere prudenti ma non troppo.

La fede mette nel cuore desideri grandi e soprattutto dona la forza di offrire tutto, anche la vita. È questa la vocazione che riceve Teresa di Lisieux, la prima chiamata la raggiunge poco dopo aver ricevuto la Prima Eucaristia: “mi sentii in cuore un grande desiderio della sofferenza e nello stesso tempo ebbi l’intima certezza che Gesù mi riservava un gran numero di croci, mi sentii inondata di consolazioni così grandi che le considero come una delle grazie più grandi della mia vita” (Ms A, 36r). Teresa riceve la grazia di amare la sofferenza! Una meta troppo lontana per noi. Donaci, Signore, di non chiuderci nella nostra quotidiana fatica, insegnaci a condividere la sofferenza del prossimo e concedici di partecipare attivamente alla missione della Chiesa.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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