Tempo di Pasqua in famiglia

8 Maggio 2016

8 Maggio 2016

In attesa della luce

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,46-53)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Il commento

Le parole del Vangelo ci riportano alla scena conclusiva del Vangelo di Luca. Siamo alle battute finali di un racconto bello e appassionante, ma … il viaggio continua, non finisce l’avventura, anzi comincia proprio nel momento in cui Gesù ascende al Cielo. La buona notizia inizia a risuonare proprio nel momento in cui Gesù ascende al cielo, egli infatti lascia agli Apostoli un preciso comando: “Nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli” (24,47). Si comincia da Gerusalemme. Le parole di Gesù fanno intravedere quel movimento missionario che ha portato il Vangelo in ogni angolo della terra. Ma questa traiettoria orizzontale è preceduta e accompagnata da un movimento verticale che in questo brano si esprime con gesti e parole. “Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto” (24,49). L’invito ad andare s’intreccia con il comando di restare, prima di partire, per andare nel mondo, dobbiamo attendere e accogliere lo Spirito. Sembra una contraddizione. Prima ha detto: “andate perché tutti i popoli possano ricevere la buona notizia”; poi dice: “restate, perché dovete essere prima rivestiti di quella potenza che viene dall’alto”. La grande avventura inizia con una … sosta. Il Signore disegna un orizzonte missionario che abbraccia tutti i popoli e poi chiede di attendere. Quanto più è grande la missione, tanto più dobbiamo pregare per non correre invano e avere la forza di affrontare il lungo viaggio.

Le parole di Gesù sono decisive e purtroppo trascurate. Viviamo in un’epoca in cui l’uomo pensa di non aver bisogno di Dio, ritiene di avere tutte le carte in regola per costruire una società senza Dio. Noi invece sappiamo che senza la grazia di Dio non siamo in grado di seminare parole e gesti che profumano di futuro. Non dobbiamo cancellare desideri e impegni ma disporci ad accogliere la Luce che viene dall’alto. È una grazia che oggi chiediamo alla Vergine Maria, icona della Chiesa orante.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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