22 Maggio 2016

22 Maggio 2016

La porta del mistero

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16,12-15)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Il commento

Il mistero della Trinità è una luce che accompagna tutta la vita ma nello stesso tempo rimane nascosta e inaccessibile ad ogni indagine. Questa verità, diceva Giovanni Paolo II “supera la nostra mente, ma che parla profondamente al nostro cuore” (Angelus, 29 maggio 1994). E come potremmo capire quello che appartiene all’eternità di Dio? “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” (Gv 1,18). È Gesù che ha svelato il mistero: Egli parla della paternità di Dio e presenta se stesso come il Figlio che vive in piena unità con il Padre: “Tutto quello che il Padre possiede è mio” (16,15). Al tempo stesso, parla ed opera con la potenza dello Spirito. Nella parte conclusiva del suo ministero annuncia il dono dello Spirito. Finora è lo Spirito che ha parlato attraverso di Lui, ora è Gesù che parla dello Spirito. Dopo la Pasqua sarà ancora lo Spirito a parlare di Lui ai discepoli. Quando parla dello Spirito Gesù non lo presenta semplicemente come una “energia” ma come una Persona divina, nel testo troviamo infatti il pronome personale: “Quando però verrà lo Spirito di verità, Lui [ekeînos] vi guiderà alla verità tutta intera” (16,13).

Nella terza apparizione ai fanciulli di Fatima l’angelo non spiega ma insegna a pregare la Santa Trinità. La creatura celeste si presenta “con un calice nella mano sinistra e sospesa su di esso un’Ostia, dalla quale cadevano nel calice alcune gocce di sangue”, si pone accanto ai bambini e dice una preghiera: “Trinità santissima, Padre, Figliolo e Spirito Santo Vi adoro profondamente e Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi e delle indifferenze con cui è offeso. E per i meriti infiniti del suo santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori”. È la preghiera la porta del mistero. Con questa preghiera oggi vogliamo rivolgerci a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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