10 Giugno 2016

10 Giugno 2016

Bonificare il cuore

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,27-32)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».

Il commento

Le sei parole che Matteo pone all’inizio del suo Vangelo (5, 21-48) esprimono evidentemente lo stile che anima la vita del discepolo ma indicano al tempo stesso alcune scelte essenziali. Possiamo individuare una scala ascendente; si parte dalla richiesta di evitare ogni giudizio (5,22) per arrivare al comando di amare i nemici (5,43). In mezzo agli altri gradini di un cammino di perfezione che gradualmente abbraccia tutta la vita personale e dona un respiro nuovo anche alla vita sociale. La parola del Vangelo di oggi tocca un tema quanto mai attuale: “Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore” (5,28). La Legge mosaica puniva l’adulterio con la pena di morte. Gesù invece afferma che il solo desiderio è giàadulterio. Non solo la brama consumata ma il desiderio stesso viene giudicato indecente, cioè non conforme alla dignità della persona. In questo modo, scrive Giovanni Paolo II, Gesù “va alla fonte del peccato di adulterio: essa risiede nell’intimo dell’uomo e si manifesta in un modo di guardare e di pensare che è dominato dalla concupiscenza. Mediante la concupiscenza l’uomo tende ad appropriarsi di un altro essere umano, che non è suo, ma che appartiene a Dio” (Gratissimam sane, 20). Il desiderio che Gesù condanna è quello che pretende di possedere l’altro. Non basta evitare di compiere il male, bisogna inaridire la fonte del male. Non basta togliere la malvagità, è necessario bonificare il cuore da ogni malizia. Questa parola condanna l’ipocrisia, è una spada che ferisce l’intimo del cuore; ma nello stesso tempo risana e permette di comprendere che solo il “cuore nuovo”, promesso dai profeti (Ez 36,26), rende l’uomo capace di cantare il canto dell’amore e di fare della sessualità il luogo dell’incontro e del dono reciproco.

Oggi preghiamo per la famiglia, minacciata da una cultura che svuota la relazione e incatena l’amore. Affidiamo la nostra supplica all’intercessione di Giovanni Paolo II, amico degli sposi e maestro di verità.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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