12 Giugno 2016

12 Giugno 2016

Parole di vita

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 7,36-8,3)
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Il commento

Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo …” (7, 36). La scena evangelica ha per protagonista una donna conosciuta da tutti come une peccatrice. Una donna ricercata e nello stesso tempo evitata. Una donna da usare come uno straccio. Dinanzi a Gesù questa donna ritrova la sua dignità, scopre di avere un’anima e non solo un corpo. Ha sentito parlare di lui. E forse, nascosta in mezzo alla folla, qualche volta lo ha sentito parlare della misericordia di Dio. Quelle parole sono penetrate in lei come una lama affilata che ferisce e risana (Eb 12,4): da un lato ricordano il peccato e dall’altro fanno intravedere la luce. L’amore non gode della condanna ma vuole trasformare il male in bene. Quelle parole annunciano che Dio apre una via nuova ed è sempre pronto ad abbracciare. Chissà quante volte ha pensato di fare un passo. Sempre trattenuta dai rimorsi e dalla paura dei giudizi. Ma quel giorno … riceve una luce e il coraggio. L’evangelista dice che la donna viene a sapere che Gesù si trova in quella casa (7,37): il verbo epiginôskô non indica una semplice informazione ma fa pensare ad una rivelazione. Il suffisso epì indica una conoscenza che viene dall’alto. Il verbo vuol dire riconoscere, è lo stesso che Luca utilizza nel brano di Emmaus per dire che i discepoli riconobbero Gesù mentre spezzava il pane (24,31). Anche Marco usa questo verbo per indicare la gente che corre dove si trova Gesù (Mc 6,33). Questa donna è mossa dunque dallo Spirito. C’è in lei un desiderio incontenibile di consegnare la sua vita a Gesù. E non teme di farlo in pubblico e, per di più, nella casa di un fariseo che, insieme agli altri commensali, osserva la scena con crescente fastidio. Gesù invece la attende, la accoglie e le consegna una parola: “I tuoi peccati sono perdonati” (7,48). Una parola che scende nel suo cuore come una pioggia improvvisa durante una prolungata siccità. Il primo passo di una storia nuova. Signore Gesù, dona alla tua Chiesa di essere sacramento di quell’amore che spezza le catene del male e semina la speranza di una vita nuova.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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