28 Giugno 2016

28 Giugno 2016

Solo la fede

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 8,23-27)
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».

Il commento

Salito sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono” (8,23): in questo racconto Gesù appare fin dall’inizio come l’unico protagonista, è Lui che prende l’iniziativa, i discepoli lo seguono con assoluta docilità. Forse pensano di stare al sicuro. “Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde” (8,24). Seguendo Gesù i discepoli si trovano sul mare della vita, in mezzo ad una violenta tempesta. La barca sembra affondare sotto l’urto violento delle onde. Il Rabbi di Nazaret aveva detto allo scriba di non farsi illusioni, chi sta con Lui non ha dove posare il capo. Questa esperienza è ben più grave, la tempesta fa pensare ad un evento che sconvolge la vita ordinaria, qualcosa che mette in crisi ogni certezza. Un’immagine suggestiva della vita: anche la barca di Gesù è sballottata dalle onde, anche la casa fondata sulla roccia è investita dalla furia del vento. La fede non ci libera dalle tribolazioni. La presenza di Gesù non elimina i pericoli, gli ostacoli o le difficoltà. La sua divina presenza non offre alcuna garanzia. È la nostra vita che qui è in gioco, una vita che viene a volte toccata da eventi che sembrano spazzarla via, che generano angoscia e paura. Si tratta di eventi imprevedibili che ci gettano nello sconforto, che buttano all’aria i nostri piani, tutti i nostri progetti. Quella vita, che sembrava correre su binari sicuri, viene scossa in modo violento e, almeno per noi, incomprensibile. Cerchiamo di reagire ma tutto appare inutile. I problemi sono più grandi di noi, ci sentiamo schiacciati sotto il peso delle difficoltà. La tempesta può essere una improvvisa malattia, la morte di una persona cara, il tradimento e l’abbandono di coloro che ci amano. In questi casi abbiamo tutto il diritto di avere paura. Ma abbiamo anche una certezza, quella che permette ai discepoli di gridare: “Salvaci, Signore, siamo perduti!” (8,25). Solo la fede può vincere la legittima paura e impedire di cadere nell’angoscia. È questa fede che oggi chiediamo come una grazia che riscalda il cuore e illumina l’intelligenza.

 



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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