3 Luglio 2016

3 Luglio 2016

In ogni casa

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,1-12.17-20)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Il commento

Il Signore designò altri settantadue discepoli” (10,1): il numero indica l’universalità perché fa riferimento a tutte le nazioni: il Vangelo deve arrivare in ogni angolo del mondo. Questo impegno straordinario, che chiama in causa tutti i battezzati, comincia dalla casa, il luogo più ordinario: “In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa!” (10,5). Qui arriva e da qui riparte. Entrare nella casa vuol dire raggiungere la persona nel luogo in cui vive, entrare nel mondo degli affetti, purificare e fortificare l’amore che unisce l’uomo e la donna. Tutta la scena evangelica ha un forte sapore domestico. Gesù, infatti, chiede ai missionari non solo di passare ma di restare nella casa e di condividere la mensa quotidiana: “Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno” (10,7). Gli esegeti vedono in questa raccomandazione il superamento della Legge antica che giudicava impuri alcuni alimenti. Questa interpretazione storica nulla toglie al valore teologico che il Vangelo attribuisce alla casa intesa come luogo di annuncio. La famiglia, diceva Paolo VI, proprio in quanto “Chiesa domestica”, “deve essere uno spazio in cui il vangelo è trasmesso e da cui il vangelo si irradia”. (Evangelii nuntiandi, 71). Una specie di avamposto missionario.

Il Vangelo ha bisogno di una casa. Una famiglia evangelizzata diventa una comunità evangelizzante. Se gli sposi accolgono il Vangelo diventano come la lampada posta sul moggio che fa luce a tutti quelli che sono nella casa. I figli sono i primi discepoli,  se ascolteranno la parola diventeranno a loro volta i primi apostoli. Ma tutto questo dipende dalla fede dei genitori. Ricordando l’esperienza della sua infanzia, santa Teresa dice di essere nata e cresciuta in una “terra santa”. Nella casa ha ricevuto l’affetto, la tenerezza e la fede. Tutto ciò che le serviva per crescere “in età, sapienza e grazia” (Lc 2,52). Ai santi Luigi e Zelia, di cui ci apprestiamo a celebrare la memoria liturgica (12 luglio), affidiamo le nostre famiglie.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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