16 Luglio 2016

16 Luglio 2016

Chi ama non può tacere

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 12,14-21)
In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

Il commento

I farisei e le autorità religiose hanno guardato Gesù con una certa diffidenza, lo tenevano d’occhio. L’iniziale perplessità diventa un’opposizione sempre più tenace. Il discorso sul sabato (12, 1-8) e la guarigione compiuta nella sinagoga e proprio durante il giorno del sacro riposo (12, 9-13) fanno capire che nessun dialogo è possibile. E dunque non hanno altra scelta: “I farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire” (Mt 12,14). Hanno paura di questo giovane predicatore che attira le folle. L’evangelista ci tiene a dire che Gesù lo viene a sapere, evidentemente anche tra i farisei vi sono amici o discepoli nascosti, persone che gli passano le informazioni più riservate. Ma come reagisce Gesù? “Si allontanò di là” (12,15). Non fugge, si allontana per un certo tempo dalla Galilea perché non è ancora giunto il tempo di consegnare la sua vita. Ma non rinuncia a compiere il suo ministero, non attenua la forza delle parole e non chiude gli occhi sul grido dei malati: “Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti” (12,15). C’è un evidente e radicale contrasto così evidente: da una parte quelli che decidono di uccidere; e dall’altra, Colui che è venuto “per dare la vita”. Gesù è icona di un Dio che non volta le spalle ma resta fedele al suo amore.

È questa la missione che la Chiesa compie lungo i secoli. Nel corso dei secoli tanti hanno cercato di zittire la voce di Dio perseguitando la Chiesa. Anche oggi. Eppure il Vangelo continua a risuonare in ogni angolo della terra. I discepoli di Gesù non si lasciano intimidire dalla violenza e non cedono all’odio. Restano fedeli a Colui che per amore ha dato la vita. La Chiesa non può tacere dinanzi all’oppressione ma non può limitarsi a denunciare il male. la sua prima testimonianza è quella di seminare il bene con la consapevolezza che solo la carità, umile ed eroica, può custodire e alimentare la speranza di un’umanità che oggi appare sempre più orgogliosa e disorientata. Oggi chiediamo la grazia di credere che i piccoli gesti di carità, anche e soprattutto quelli più nascosti, sono mattoni di quella umanità nuova che Gesù vuole realizzare.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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