21 Luglio 2016

21 Luglio 2016

La frontiera della fede

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 13,10-17)
In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?».
Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».

Il commento

A voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato” (13,11). Non è Gesù che sceglie in modo arbitrario chi riceve la luce e chi ne resta escluso. La frontiera tra la fede e l’incredulità non è tracciata da Dio ma, in ultima analisi, dipende dalla responsabilità di ogni uomo. “A voi è dato conoscere”, dice Gesù ai discepoli. A voi perché avete accolto il mio invito, a voi che avete scelto di seguirmi. Coloro che invece guardano con diffidenza, ascoltano ma non comprendono la Parola, guardano gli eventi ma non riconoscono la presenza di Dio. Sono come quelli che osservano dall’esterno un ristorante dove vengono serviti piatti raffinati che essi non possono gustare. Dio si è fatto vicino, vuole parlare a tutti e rivelarsi ad ogni uomo ma non impone a nessuno la sua presenza, la luce splende ma non tutti l’accolgono. E non tutti allo stesso modo. “Nelle crepe Dio è celato e attende”, scrive Jorge L. Borges. Non tutti sono disposti a credere, anzi molti hanno paura di credere. E tra questi ultimi anche molti che si considerano credenti. Scriveva Blaise Pascal (1623-1642): “Esistono tre categorie di individui: quelli che servono Dio dopo averlo cercato; quelli che si sforzano di cercarlo senza ancora trovarlo; quelli che vivono senza cercarlo e senza averlo trovato. I primi sono ragionevoli e felici, gli ultimi sono pazzi e infelici, quelli di mezzo sono infelici e ragionevoli” (Pensieri, 257).

Signore Gesù, quante volte siamo ciechi e sordi. La tua Parola risuona ma noi pensiamo ad altro, la tua luce risplende ma noi siamo chiusi nelle nostre preoccupazioni. Ascoltiamo senza comprendere. Non abbiamo ancora imparato a gustare la Parola, non sappiamo cogliere tutta la ricchezza che Tu nascondi in questo albero di vita. Ma tu sei venuto per guarire e per donare ad ogni uomo, anche a me povero peccatore, la gioia di entrare nell’amicizia di Dio. Vieni anche oggi, solo per oggi, e ripeti ancora una volta: Effatà!



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.