13 Agosto 2016

13 Agosto 2016

Diventare grandi

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 19,13-15)
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

Il commento

Allora gli furono portati dei bambini [paidía] perché imponesse loro le mani e pregasse” (19,13). Il Vangelo non specifica il soggetto ma, trattandosi di fanciulli – il termine paidíon non indica i bambini ma quelli più cresciuti anche se ancora piccoli – è inevitabile pensare ai genitori che chiedono a colui che considerano un profeta di comunicare ai figli la benedizione di Dio. Il verbo prosphérō significa portare presso, possiamo intravedere il desiderio di creare un legame di intimità. È una scena molto familiare, icona di quella preoccupazione educativa che oggi imbarazza non pochi genitori. C’è sempre folla attorno al Rabbi. Gesù non rifiuta nessuno, è sempre pronto ad accogliere tutti, anche nei momenti e nelle ore più impensate. I discepoli sono meno disponibili del loro Maestro. Può anche darsi che sono preoccupati per Lui perché lo vedono affaticato e stanco. Forse è questo che li spinge ad allontanare i bambini. Ma lo fanno con una determinazione eccessiva: “i discepoli li rimproverarono” (19,13). La traduzione italiana non esprime efficacemente il gesto. Il verbo greco epitimaō indica una netta presa di distanza, qualche volta una lotta, come nel caso dell’esorcismo descritto da Marco: “E Gesù lo sgridò [epetimēsen]: Taci! Esci da quell’uomo” (Mc 1,25). Nelle parole dei discepoli c’è dunque un’eccessiva durezza, li allontanano con fastidio, come se la loro presenza fosse un ostacolo grave o addirittura una tentazione. I bambini, invece, proprio loro hanno bisogno di crescere in un ambiente e con persone che aprono loro le porte del Cielo, persone che sanno aiutarli non solo a diventare grandi ma a scoprire le grandi verità della vita.

Signore Gesù, tu provi grande gioia quando puoi stare con i bambini, Tu sai che in ciascuno di loro il Padre celeste ha seminato una parola che attende di germogliare. Dona ai genitori, ti preghiamo, di testimoniare con la vita che solo Tu, che ti sei fatto piccolo per amore, puoi insegnarci la via che ci fa diventare grandi. E concedi a noi, tua Chiesa, di accompagnare e sostenere il loro difficile compito educativo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.