Quando la coppia “scoppia” in vacanza!

crisi

di Carolina Rossi e Giulia Palombo

Dopo aver tirato duro per un intero anno ecco in arrivo le meritate vacanze! Ma come saranno queste vacanze? Come possiamo provare a renderle piacevoli ma anche rigeneranti?

Quando il tempo è tiranno e si devono incastrare tante attività ed esigenze, ci si organizza ricorrendo a molteplici strategie, impostando rigidamente le giornate e provando al meglio a suddividersi i compiti. Ma a lungo andare questa modalità promuove, se non siamo bravi a ritagliarci spazi anche per la cura della sfera affettiva, organizzazioni rigide e cristallizzate.

In estate però, c’è più tempo per potersi rintagliare spazi con il partner e i figli. Pensiamo a chi durante tutto l’anno, per impegni lavorativi, non riesce a pranzare assieme ai figli quotidianamente o a seguirli nello svolgimento dei compiti scolastici, talvolta delegando ad altri di farlo.  La pausa estiva consente di potersi giocare carte diverse e sicuramente soddisfacenti per tutti. Sperimentarsi in attività che di solito svolge solo uno dei partner può aiutare anche a capire meglio le esigenze dell’altro, vederne e comprenderne meglio i bisogni, rafforzando il senso di intimità e vicinanza all’interno della coppia e della famiglia: sapere quanto impegno e fatica l’altro mette in ciò che fa quotidianamente per un anno intero ci può aiutare a metterci nei suoi panni e ad apprezzarlo maggiormente.

La vacanza però può rivelarsi anche un temibile banco di prova per le coppie, anche quelle che sembrano essere affiatate e durature. Secondo un recente studio, infatti, tra giugno e settembre, insieme con le temperature, sale la percentuale di addii. In estate si separa il 30% di coppie in più rispetto agli altri mesi dell’anno. In vacanza si passa molto più tempo insieme. Dalla colazione a letto alla cena romantica, dalle code in auto a quelle ai check-in, le occasioni per far accendere la miccia possono essere tante, soprattutto per quelle coppie che non sono abituate a trascorrere un lungo tempo insieme, lontano dal tam tam quotidiano. Proprio quando ci si dovrebbe rilassare e godersi il partner e la famiglia, le tensioni accumulate durante l’anno, ribolliscono e minacciano di scoppiare.

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Anche in questo caso è bene dedicarsi del tempo, confrontarsi, non avere paura di dirsi chiaramente ciò che si pensa e ci si aspetta dall’altro, narrare se stesso, i propri bisogni le proprie aspettative, solo così la relazione di coppia non rischia di essere minata, anzi, ne uscirà rafforzata.

Insomma si arriva alle ferie con una grande stanchezza, un grande bisogno di riposo ma soprattutto di riprendere energie per riprogettare e riprogettarsi nelle relazioni significative. Trascorrere più tempo insieme senza impegni professionali e ordinarie ansie legate al quotidiano, può costituire l’occasione per riscoprire aspetti del proprio partner che non si conoscevano perché offuscati dalla routine quotidiana e dai ritmi stressanti di vita.

Un noto studioso della motivazione umana, di nome Maslow, un po’ di anni fa attraverso le sue teorizzazioni ci suggeriva che, al di là dei fattori stimolanti di carattere fisiologico e di quelli relativi all’incolumità fisica, alla base di una vacanza ci sono fattori strettamente legati alla stima di sé, all’esigenza di socializzare e alla necessità di esprimersi pienamente. La voglia e la possibilità di conoscere meglio se stessi e chi ci è immediatamente accanto, ma anche altre persone, altre culture alimentano la stima personale, quella reciproca e quella della propria identità familiare. Per trovare la libera espressione personale e familiare dunque il tempo della vacanza ci offre su un piatto d’argento l’opportunità di uscire dalla struttura cristallizzata dei tempi stretti e regolamentati, aprendoci alla possibilità di trovare nuove energie per riassegnare forme più creative allo stare insieme per accrescere l’intimità familiare. Volendo usare una metafora potremmo interpretare la vacanza, anche se breve, come una carezza che doniamo a noi stessi e ai nostri cari, ovviamente se abbiamo cura di prestare attenzione al clima relazionale che andiamo a creare… quasi la realizzazione di un piccolo sogno, perché anche solo facendo un viaggio, sperimentando luoghi e ritmi diversi, possiamo offrirci reciprocamente l’opportunità di far venir fuori parti di noi uniche che si esprimono solo in particolari situazioni di attenzione e dedizione reciproca.  Che sia quindi una vacanza o un viaggio alla riscoperta di se stessi, del nostro noi di coppia o familiare, una sorta di “terapia” per ricaricare le personali e comuni energie mentali e psicofisiche!

CONSIGLI

Quali suggerimenti possiamo seguire per rendere efficace e positiva questo tempo di pausa e relax?

  • Sarebbe sicuramente cosa buona non arrivare alle vacanze estive con troppe aspettative;  è vero che esse rappresentano il tempo della pausa e del riposo rigenerante, ma se ci approcciamo ad esse con speranze utopiche e progetti irrealistici rischiamo di restare delusi. Quante volte abbiamo ripreso le attività di routine dopo le ferie con un senso di stanchezza e insoddisfazione? Se facciamo troppi progetti può accadere di passare il tempo in cui dovremmo riposarci a cercare di attuarli, con la conseguente quota di stress che ciò comporta.
  • Ricordiamoci che l’estate è il momento ideale per curare le relazioni familiari, vivere esperienze significative e gratificanti con i propri familiari e creare canali comunicativi nuovi e più efficaci.
  • Approfittiamo delle ferie, del tempo libero e della rilassatezza che essi comportano per dedicare uno spazio e un tempo alla cura del rapporto di coppia: una cena romantica o un week-end senza i figli possono essere buone occasioni per ritrovarsi da soli, riscoprirsi innamorati e parlare di sé, dell’altro e del proprio legame.
  • Facciamo in modo che la vacanza duri almeno dieci giorni consecutivi, meglio ancora due settimane. Durante i primi giorni infatti abbiamo bisogno di un tempo per rallentare il ritmo, e rischiamo di continuare a fare le stesse cose di prima. Per vivere per  questo percorso di benEssere, l’ideale è puntare a modificare anche alcune abitudini. Possiamo ad esempio provare, di comune accordo con partner e figli, a togliere l’orologio. Cominciare la giornata facendo colazione tutti insieme, se siamo abituati a non farla, o restare a poltrire nel letto, se normalmente ci svegliamo di scatto, possono già di per sé rivelarsi belle premesse. L’obiettivo è quello di creare le condizioni per metterci in grado di ascoltare e assecondare i bisogni più immediati anche a partire da quelli alimentari nostri e di tutti gli altri membri della famiglia!
  • Anche lo sport fatto insieme può promuovere un grande effetto benefico: lunghe corse all’aria aperta hanno il potere di tonificare il corpo e distendere; lunghe passeggiate possono rivelarsi un toccasana per il cuore e per l’umore.
  • È fondamentale assicurarsi che tutti i membri della famiglia possano fare tutto ciò che piace e fa stare bene, senza troppe regole e vincoli! Che sia una passeggiata in montagna o al mare, un pellegrinaggio, un viaggio o un pomeriggio passato in giardino a farsi i gavettoni l’unica regola è quella di “godersi” non solo il proprio tempo libero ma anche i legami con le persone a cui vogliamo bene!



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