1 Settembre 2016

1 Settembre 2016

In ogni angolo del mondo

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 5,1-11)
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Il commento

Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio” (5,1). Gesù non predica soltanto nelle sinagoghe (4,44) ma in ogni spazio di umanità, il Vangelo di oggi lo presenta lungo la riva del lago. Il Figlio di Dio non sceglie soltanto i luoghi ovattati e fasciati di silenzio, si reca anche nei luoghi dove la gente lavora, dove le parole non sempre sono raffinate, va nei luoghi rumorosi e parla alla folla. Questo vocabolo [óchlos] è molto frequente nei Vangeli ma è la prima volta che appare nel testo lucano. La folla non è una comunità ordinata ma a un gruppo variegato di persone, fatto di persone curiose o interessate, gente che ascolta con attenzione e altre che chiacchierano. Dio si è fatto uomo per parlare a tutti, per raggiungere tutti, per seminare la Parola in ogni angolo del mondo. Gesù può stare ovunque, nella sinagoga, nella casa di Simone, lungo la riva del lago, ma è sempre se stesso e dovunque si presenta come il Maestro che ha una parola nuova da dire. Egli incarna l’esortazione dell’antico profeta: “O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte” (Is 55,1).

È un’attitudine che dobbiamo recuperare. Non possiamo restare in chiesa aspettando la gente. Non tutti risponderanno, non tutti ascolteranno, alcuni forse avanzeranno scuse, come fa Eugenio Montale: “Si tratta di arrampicarsi  sul sicomoro / per vedere il Signore / se mai passi. Ahimè, io non sono un rampicante, / e anche stando in punta di piedi, / io non l’ho visto”. Chi scrive questi versi manifesta comunque una ricerca interiore. Quante persone come lui portano nel cuore una sincera inquietudine, non sono affatto contenti di quello che il mondo offre, attendono qualcuno che passi e dica una parola nuova, capace di toccare il cuore. I cristiani devono ritornare in mezzo alla folla, come i primi francescani. La missione non è un’appendice della vita ecclesiale ma la prospettiva che tutto illumina. È quello che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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