18 Settembre 2016

18 Settembre 2016

Uomini veramente liberi

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 16,1-13)
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

Il commento

Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza [phronímōs]” (16,8). Il termine scaltrezza fa pensare ad una persona abile e furba, forse anche un po’ maliziosa, una persona che sa sfruttare a proprio vantaggio gli eventi. L’aggettivo ben si adatta all’amministratore della parabola. Ma il vocabolo usato da Luca in realtà significa prudenza o saggezza; e come tale viene tradotto in altri contesti, ad esempio indica “l’amministratore fedele e saggio [pistòs e phrónimos]” al quale il padrone affida la casa durante la sua assenza (Lc 12,42). Gesù invita i discepoli ad agire con accortezza, utilizzando l’intelligenza e tutte le capacità che abbiamo, non per raggiungere un illusorio ed egoistico benessere individuale, come il protagonista della parabola, ma per servire Dio e il prossimo. Essere scaltri, nella logica evangelica, significa saper valutare bene ciò che davvero conta nella vita. Vi sono quelli che spendono tempo ed energie per cose di scarso o nessun valore. La vita buona e la vita beata: questi sono per noi gli obiettivi irrinunciabili. Vivere bene vuol dire seminare il bene con abbondanza, fino al punto da diventare per tutti una benedizione. Non è quello che hanno fatto i santi? Abbiamo bisogno di uomini liberi, persone che non cercano la propria felicità ma s’industriano per rendere felici gli altri. Uomini davvero liberi, anche da se stessi e da quell’io egoistico che tante volte soffoca i desideri di bene. Chi cerca la sua felicità come bene immediato, finisce per rendere infelici gli altri perché pone se stesso sul trono. Chi invece si mette a servizio del prossimo, non solo dona agli altri la gioia ma trova la vera felicità, quella che non si consuma ed apre le porte dell’eterna gioia.

Oggi chiediamo la grazia di non arrenderci dinanzi alle difficoltà. Al contrario, sospinti dallo Spirito, vogliamo impegnarci ad esplorare con coraggio e creatività nuove strade per annunciare al mondo quel Gesù che a tutti dona la gioia di vivere e di amare.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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