23 Settembre 2016

23 Settembre 2016

Lasciamo a Lui l’iniziativa

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,18-22)
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Il commento

Ma voi, chi dite che io sia?” (9,20). Il brano si inserisce in un’ampia sezione dominata da una domanda: chi è Gesù. Una domanda che trova due risposte decisive: la confessione di Pietro (9, 18-22) e la rivelazione del Tabor (9, 28-36). La prima è affidata agli uomini, la seconda viene direttamente dal Cielo. A me piace pensare che questo dialogo sia avvenuto sotto le stelle. Quella sera è Gesù che pone la domanda, quella decisiva. Non è un dettaglio marginale. Quando preghiamo, siamo così impegnati a chiedere qualcosa da non sentire neppure le parole che Gesù ci rivolge. Lasciamo a Lui l’iniziativa. È bello lasciarsi interpellare, provocare, mettere in gioco. Non siamo noi che scegliamo quando scendere in campo, è un Altro. Abbandoniamo la pretesa di gestire la nostra vita come a noi piace, salvo poi chiedere al buon Dio di venire in nostro aiuto. La domanda che Gesù pone è una seria provocazione. Non possiamo rispondere aprendo i libri, non possiamo fare una veloce ricerca su Google, non possiamo neppure fare appello alla memoria o all’esperienza. Quella domanda richiede una risposta personale, costringe a guardare dentro di noi. Dobbiamo scrutare il nostro cuore e rispondere con la più grande sincerità possibile. Se abbiamo fede, possiamo ripetere le parole di Pietro: “Il Cristo di Dio” (9,20). E cioè: tu sei il Messia inviato da Dio, tu sei Colui che porta a compimento la storia, Tu sei la gioia che il cuore cerca. Dio sa come e quando parlare al cuore se la porta non è sbarrata dalla ragione o dalla presunzione.

Nella notte del 23 novembre 1654 Blaise Pascal vive un’esperienza che s’imprime per sempre nella sua vita. Sente il bisogno di trascrivere alcune parole di quel fuoco interiore: “Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, non dei filosofi e dei sapienti. Certezza, Certezza. Sentimento. Gioia. Pace. Dio di Gesù Cristo. […] Mi sono separato da lui; l’ho fuggito, rinnegato, crocifisso. Che non debba mai esserne separato”. Oggi chiediamo la grazia di avere una fede viva e appassionata per testimoniare quel fuoco che nessuna tempesta potrà mai spegnere.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.