La testimonianza

“Abbiate benedizione nei figli e conforto dagli amici”

Canonizzazione Luigi e Zelia

18 ottobre 2016, un anno dalla canonizzazione di Luigi e Zelia Martin. Un faro di luce e di speranza per tanti sposi e genitori. Vogliamo ricordare questo inestimabile dono per tutta la Chiesa con la lettera di Antonella, una mamma che nei santi genitori di Teresa di Gesù Bambino, ha trovato forza e coraggio per affrontare la sua malattia.

Cari Zelia e Luigi,

mi chiamo Antonella e sono moglie di Nicola e madre di due meravigliosi bambini, Francesco Maria di 7 anni e Myriam di 5 anni. Abbiamo avuto l’onore di ospitarvi nella nostra casa, ma soprattutto la profonda gioia di sentirvi da subito parte della nostra famiglia.

Nel maggio del 2012 mi è stato diagnosticato un cancro al seno. Mia cara Zelia, tu sai bene cosa significa ricevere questa sentenza di morte. Sai bene quanto improvvisa e terribile sia la paura di morire, ma soprattutto quanto difficile sia guardare negli occhi i tuoi bambini e pensare che tra qualche mese tu non sarai più con loro.

Hai proprio ragione quando dici che loro cresceranno comunque… ma chi si prenderà cura della loro anima? Chi nelle notti buie della loro vita con infinita tenerezza parlerà loro del mio Dio, che li ama infinitamente e rischiarerà ogni notte?

Sembrava che tutto fosse passato e che il mostro fosse stato sconfitto, ma a maggio del 2015 si è presentato più forte ed invadente di prima, con una recidiva di carcinoma al seno e metastasi diffuse al polmone e al fegato. Potete immaginare lo sconforto… ma Dio come Padre buono e premuroso non tarda a manifestarsi attraverso la sua Parola: “Abbiamo ricevuto su di noi la sentenza di morte perché non ponessimo fiducia in noi stessi, ma nel Dio che risuscita i morti. Da quella morte però egli ci ha liberato e ci libererà, e per la speranza che abbiamo in lui ancora ci libererà, grazie anche alla vostra cooperazione nella preghiera per noi. Così, per il favore divino ottenutoci da molte persone, saranno molti a rendere grazie per noi” (2Cor 1,9-11). La cooperazione nella preghiera!

Miei cari, conservo nel cuore una delle benedizioni ricevute nel giorno in cui io e Nicola ci siamo sposati: “Abbiate benedizione nei figli e conforto dagli amici”.

A noi questo conforto non è mai mancato e continua a non mancare, ma da oggi abbiamo una gioia in più perché ai nostri amici vi siete aggiunti anche voi. Siamo certi che insieme a loro chiederete a Dio la mia guarigione, ma soprattutto riempirete i giorni più difficili con la vostra presenza, che non è presenza vana ma viva perché portate nella vostra casa Gesù, l’amante della vita.

Con affetto,
Antonella




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