25 Ottobre 2016

25 Ottobre 2016

Com’è lontano il tuo Regno!

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 13,18-21)
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

Il commento

 Il Regno di Dio è “simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata” (13,21). Le due parabole hanno come sfondo comune la piccolezza: il granello di senape e il lievito sono talmente piccoli da essere nascosti. Il seme è gettato nella terra e non si vede, il lievito è nascosto nella farina e non si vede. Dove leggiamo che la donna mescolò il lievito con farina, in greco troviamo il verbo krypto, che significa proprio nascondere. Il regno di Dio è qualche cosa che non si manifesta in modo eclatante, anzi inizialmente è così piccolo da restare nascosto ai nostri occhi. Bisogna leggere la storia con gli occhi della fede e della speranza per sapere che il buon Dio farà di quel piccolo seme, gettato nella terra, un grande albero e di quel lievito, nascosto nella farina, una pasta tutta lievitata. Gesù chiede ai discepoli di coltivare l’arte della fiducia, la più totale. La storia di Dio si manifesta gradualmente nella vicenda umana. Chi vuole vedere i fuochi d’artificio, resta deluso. Dopo duemila anni di cristianesimo, abbiamo l’impressione che il Vangelo non ha ancora manifestato tutta la sua fecondità, anzi …

Nel dramma Il mistero della carità di Giovanna d’Arco Charles Péguy pone queste parole sulle labbra di Jeanne, la pucelle d’Orléans: “Padre nostro, padre nostro che sei nei cieli, com’è lontano il tuo nome dall’essere santificato; com’è lontano dall’arrivare il tuo regno […] Padre nostro, Padre nostro che sei nei cieli, com’è lontana la tua volontà dall’essere fatta; come siamo lontani dall’avere il pane quotidiano. Come siamo lontani dal perdonare i nostri debitori; e dal non cedere alla tentazione; e dall’essere liberati dal male”. Abbiamo tutto il diritto di aspettarci di più ma non dobbiamo cadere nella trappola della rassegnazione. Al contrario, oggi chiediamo la grazia di rinnovare la fiducia in Dio che non si stanca di gettare semi di carità nei solchi della storia; e di fare con gioia tutta la nostra parte, ma proprio tutta, per manifestare la luce del Regno.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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