29 Ottobre 2016

29 Ottobre 2016

Lasciamo a Dio la scelta

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 14,1.7-11)
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cédigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

Il commento

Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti” (14,7). Gesù osserva i comportamenti sociali e conosce il cuore dell’uomo, sa bene che le gabbie più resistenti sono quelle interiori. Per questo invita i discepoli a liberarsi da quel desiderio di affermare se stessi che inquina ogni altra scelta. Un desiderio apparentemente innocente e che invece diventa spesso il primo e più grande impedimento nel cammino della fede. “Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto” (14,8). La tentazione di avere i primi posti appartiene per natura al cuore dell’uomo, nasce dall’orgoglio e s’insinua talvolta anche nelle cose buone, anche in quelle scelte che hanno il timbro di Dio. La tentazione di emergere può inquinare anche i desideri santi e spingere l’uomo a cercare la sua gloria più che quella di Dio. Lasciamo a Dio la scelta. Se lui ci chiama ad avere posti di responsabilità, li accoglieremo come una vocazione e li vivremo in nome di Dio, cioè con lo stile del servizio. Se invece il buon Dio preferisce lasciarci all’ultimo posto, ci pone in una condizione più nascosta, la vivremo con gioia e con quello stile che appartiene alla Famiglia di Nazareth, che ha custodito nella più grande umiltà la grazia straordinaria che aveva ricevuto.

Il Figlio di Dio si è fatto uomo per “insegnare l’umiltà e abbattere la superbia”, scrive Sant’Agostino. È questa la via percorsa da Teresa di Lisieux: Dio dona tutto “ma vuole l’umiltà del cuore!…” (LT 161). Possiamo stare in qualunque posto, non importa se in alto o in basso nella scala sociale o in quella ecclesiale. Ciò che conta è vivere a servizio di Dio. Alcuni santi, durante la vita hanno ricevuto onori e riconoscimenti. Pensiamo a Madre Teresa o a Chiara Lubich. Non li hanno rifiutati perché avevano la consapevolezza che tutto veniva da Dio ed era destinato a magnificare il suo Nome. Hanno custodito l’umiltà ed hanno vinto. Ma non è facile. Solo i santi sono capaci di ricevere onori senza cadere nella trappola dell’orgoglio. L’unica grazia che oggi chiediamo è quella di amare e servire.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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1 risposta su “Lasciamo a Dio la scelta”

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