30 Ottobre 2016

30 Ottobre 2016

Dio non dimentica nessuno

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 19,1-10)
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Il commento

Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto [apolōlós ]” (19,10). Nel Vangelo di Luca Gerico è l’ultima tappa prima di arrivare a Gerusalemme. Gesù vive quest’ultima fase del suo ministero con l’amara consapevolezza che il cerchio si stringe attorno a lui, egli percepisce negli sguardi degli avversari una maggiore ostilità, tutto diventa più oscuro. Ma tutto questo non scalfisce la sua speranza, non gli impedisce di vivere la sua missione. Il racconto evangelico inizia presentando Zaccheo come uno che “cercava di vedere chi era Gesù” (19,3). E termina dicendo che Dio non smette di cercare chi si è allontanato, anzi chi si è perduto, perché vuole dare a ciascuno la possibilità di ricevere la vita. L’incontro, sotto il sicomoro, non è un evento casuale: Gesù e Zaccheo s’incontrano perché si cercano. L’episodio di Zaccheo è una pagina luminosa e piena di gioia, è un incontro che riporta la vita nel cuore di una persona e dona la speranza a tutti quelli (e sono tanti!) che pensano di aver perso l’appuntamento con la vita, a coloro che hanno coscienza di avere fatto grandi errori e ritengono che non sia più possibile ritornare sui propri passi. L’amore che Gesù manifesta a Zaccheo, la gioia di incontrarlo e la disponibilità ad entrare in casa sua mostrano, in modo eloquente, il volto di Dio che in qualsiasi momento è pronto a ricominciare. Dio non dimentica nessuno, egli continua a cercare anche quegli uomini che hanno voltato le spalle, anche coloro che dicono a parole di non volere niente a che fare con Dio. Dio non dimentica nessuno e dona a ciascuno di noi, come a Zaccheo, una nuova possibilità di vita.

Signore Gesù, insegnaci a non cadere nella rassegnazione, a non restare prigionieri del nostro passato, a non vivere di rimpianti. Tu non ti stanchi di cercare  perché non sei mai stanco di amare. Tu non perdi mai la speranza di seminare vita anche nei terreni più aridi. Dona anche a noi questo amore capace di ridare all’uomo ferito e deluso la coscienza della sua dignità. Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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