15 Novembre 2016

15 Novembre 2016

Chi cerca chi

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 19,1-10)
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Il commento

Un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù” (19, 2-3). A leggere il brano è Zaccheo che cerca; ma alla fine del racconto scopriamo che è Dio a cercare l’uomo (19,10). Lo cerca da sempre. Da quando l’uomo ha imparato a nascondersi (Gen 3, 8-10). È tale l’amore che egli nutre per l’uomo che, per bocca del profeta, egli dichiara che si farà trovare anche da coloro che non lo cercano (Is 65,1). Ma ordinariamente l’incontro suppone la ricerca. È quello che accade a Gerico. Zaccheo potrebbe starsene rintanato nel suo ufficio, chiuso nelle sue sicurezze, ed invece esce, si mescola alla folla che accoglie Gesù. La guarigione del cieco, avvenuta mentre entrava in città, ha fatto crescere l’entusiasmo. All’inverosimile. Non è facile per Zaccheo farsi largo tra la folla. Eppure accetta la sfida. Non è spinto solo da una vaga curiosità, il Vangelo non dice che vuole vedere Gesù ma sottolinea che “cercava di vedere chi era Gesù”. Vuole conoscere di persona questo Gesù di cui tutti parlano. Probabilmente ha ricevuto informazioni su di Lui, sa che tra gli apostoli c’è un altro pubblicano; e sa che Gesù annuncia che la salvezza riguarda tutti, anche i peccatori come lui. Non ha il coraggio di avvicinarsi o forse la folla gli impedisce di farlo. Non sappiamo. E allora sale su un sicomoro. Un albero ricco di fronde che gli permette di vedere senza farsi vedere. Ma non ha fatto i conti con Gesù. Questi non solo lo vede e non solo si ferma ma lo chiama per nome e gli chiede di aprire le porte di casa. E così l’umile cercatore … viene trovato. Ogni incontro suppone due persone che si cercano. È un mestiere che Dio conosce molto bene. L’uomo, invece, deve ancora impararlo.

Padre misericordioso, nella vicenda di Zaccheo riconosciamo il tuo amore sempre pronto a cercare l’uomo. Tu vuoi donare a tutti la possibilità di una vita nuova. Insegnaci a non chiuderci nella vuota sazietà di chi riempie la vita di cose e donaci di riempirla di Te, unico Bene e fonte di ogni altro bene.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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