sovranità popolare

Temi etici e referendum, l’invito alla prudenza.

Di Presidenza della Repubblica, Attribution, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=38210179

di Gabriele Soliani

Non è una fantasia pensare che ci sia un progetto organico sui cosiddetti “temi sensibili”, cioè i temi etici, in certe aree politiche e partitiche. I quali temi etici non sono argomenti per “addetti ai lavori” ma le fondamenta della società pacificata.

La senatrice Monica Cirinnà, famosa per la sua battaglia che ha portato in Italia le Unioni civili omosex, non fa giri di parole. In un’intervista su Rai 3 ha detto: “Finalmente sanciremo la fine del bicameralismo perfetto, dopo di che faremo il congresso del Pd dove tutte le mozioni conterranno il matrimonio egualitario (cioè il matrimonio omosex e non solo l’unione civile fra persone dello stesso sesso). Infine il prossimo Parlamento farà il matrimonio egualitario, con il Pd che sarà partito di maggioranza”. La senatrice Cirinnà ha fatto sua questa “battaglia” e sembra lo scopo della sua militanza politica nel Pd e, ovviamente, queste sue parole spingono la scelta del “Si” al prossimo Referendum. Che le Unioni Civili fossero solo il primo passo lo abbiamo sempre detto e intuito, così come abbiamo sempre detto che le unioni omoaffettive sono scelte personali che non riguardano lo Stato. Quando lo Stato entra nelle relazioni affettive per decidere o meno di concedere un’unione civilmente riconosciuta commette un errore. Infatti dovrà dire di “sì” anche a quei due amici di Vicenza che convivono, ma che non sono omosessuali, che hanno chiesto appunto una “unione civile”. E non è finita qui. Infatti sono già pronti disegni di legge (ddl) sulla depenalizzazione della cannabis, l’eutanasia, l’adozione da parte di coppie omosex, il divorzio immediato senza passare dalla separazione. Non vorremmo spingerci oltre ma abbiamo anche il sentore di una restrizione dell’obiezione di coscienza (soprattutto per l’aborto volontario), della messa in discussione dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica, delle scuole paritarie cattoliche, e dell’introduzione del gender nelle scuole a partire dalle materne. Il cardinale Bagnasco, Presidente dell’Assemblea dei Vescovi Italiani, ha chiesto di informaci consapevolmente prima di votare al Referendum. Una richiesta sacrosanta perché il tema centrale non è per niente la riduzione dei parlamentari e il risparmio conseguente. “Speriamo che i cittadini si rendano conto dell’importanza particolare, unica, di questo referendum che richiede la partecipazione della sovranità popolare con il proprio diritto di voto, in modo particolare per l’oggetto del referendum”.




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1 risposta su “Temi etici e referendum, l’invito alla prudenza.”

I propositi della riforma sono condivisibili e per alcuni aspetti auspicabili. Peccato che la stessa riforma per come è stata concepita e strutturata non realizzi quei buoni propositi per i quali essa stessa nasce. I punti di criticità sono diversi e rilevanti ,tra cui la presenza di un unico quesito che non consentirebbe di salvaguardare ciò che eventualmente questa riforma ha di positivo. Si potrebbe ,inoltre, addivenire a taluni cambiamenti senza la necessità di mettere mano alla costituzione. Anche io come suggerito da giuristi del calibro di Zagrebelsky voterò NO. Invito i giovani e chiunque ad informarsi,non solo sulla riforma ma anche su quei principi costituzionali che sono alla base del complesso normativo più importante (la nostra Costituzione ), espressione di diverse ideologie politiche delle quali i nostri padri costituenti furono strenui difensori.

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