25 Novembre 2016

25 Novembre 2016

Se manca la luce

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,29-33)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

Il commento

Il cielo e la terra passeranno ma le mie parole non passeranno” (21,33). Nessun altro potrebbe fare una tale promessa, nessuna persona santa di mente può pensare di sfidare i secoli. Ad un piccolo gruppo di discepoli, senza istruzione e senza potere, Gesù dice che le sue parole non hanno una data di scadenza ma continueranno a risuonare lungo i secoli. Sfidando e vincendo persecuzioni e tempeste. La Parola è la stella che orienta il cammino dell’umanità. Beati coloro che si lasciano portare dal Vangelo. “È mio vivo desiderio che la Parola di Dio sia sempre più celebrata, conosciuta e diffusa”, scrive Papa Francesco (Misericordia et misera, 7). La Scrittura insegna a vedere la storia con lo sguardo di Dio. È proprio di questa luce che abbiamo bisogno. Se tutto è stato fatto per mezzo di Gesù, il Verbo della vita Lui (Gv 1,3), vuol dire che Lui solo possiede la chiave per comprendere la realtà. “Chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12). Se manca la luce come facciamo a sapere dove mettere i nostri passi? “La luce della ragione non basta a illuminare l’uomo e il mondo”, diceva Benedetto XVI (Omelia, Notte di Natale, 2005). Senza la Parola di Dio restiamo alla superficie delle cose, la storia rimane un groviglio inestricabile e caotico di eventi. In Cristo ogni cosa riceve il suo vero significato. Se impariamo a leggere tutto attraverso la Parola, potremo sottrarci alla tirannia del mondo. La Parola sta al principio, come una scintilla da cui si accende il fuoco, come il seme da cui nasce l’albero.

Signore Gesù, oggi ti rendiamo grazie per la Parola che ci ha nutrito in questo anno liturgico, giorno dopo giorno. Non sempre abbiamo saputo cogliere la luce e tante volte non siamo stati capace di scrivere parole nuove, eco della tua Parola. Oggi ti chiediamo la grazia di diventare generosi seminatori della tua Parola, metti nel cuore il desiderio di far giungere a tutti la buona notizia e donaci di non scoraggiarci dinanzi alle difficoltà.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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