14 Dicembre 2016

14 Dicembre 2016

Umili cercatori di verità

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 7,19-23)
In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”».
In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

Il commento

Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?” (7,19). Giovanni è stralunato ma non rassegnato, le parole e i gesti di Gesù non corrispondono a quello che egli aspettava ma non per questo volta le spalle. Al contrario si rimette in cammino, quella domanda che egli pone a Gesù, attraverso i suoi discepoli, è il segno più bello della sua fede umile e sincera che non si stanca di cercare e di chiedere. La fede non ci chiude in una casa tutta d’oro ma ci rende umili cercatori della verità. Non dobbiamo temere le domande ma la sazietà di chi pensa di sapere tutto o di chi pensa che non ci sia niente da sapere e da scoprire. Giovanni interpella Gesù. E chi altri poteva rispondere ai suoi dubbi? Avere la fede non significa sapere tutto ma sapere con certezza chi può dare la luce. Siamo cercatori ma non come colui che cammina a tentoni, senza sapere dove mette i piedi. Giovanni chiede a Gesù. È quello che dobbiamo fare anche noi.

La domanda di Giovanni esprime l’eterna ricerca della verità che accompagna ogni uomo. Oggi invece ci sono tanti maestri del dubbio, insegnano che non c’è niente da scoprire. In Dannate nuvole Vasco Rossi canta i suoi dubbi: “Quando mi sento di dire la verità / Sono confuso non son sicuro / Quando mi viene in mente / Che non esiste niente / Solo del fumo, niente di vero. / Niente è vero / niente è vero, niente. Forse lo sai, però tu continuerai”. E allora, invece di alzare lo sguardo verso un Cielo che resta muto, meglio abbassare la testa e godere la vita, prenderci quello che la vita può dare. Oggi chiediamo la grazia di fare della vita un cammino in compagnia di Dio. Impariamo non solo a leggere ma a scrutare la Scrittura alla luce dello Spirito. La Parola di Dio è una fonte inesauribile, tutta la vita è una continua ricerca della luce e una continua scoperta. Fino all’ultimo istante. Se cercheremo la luce sono certo che riceveremo la luce e, passo dopo passo, gradino dopo gradino, saremo condotti verso la Luce che non ha fine. Quel giorno bellissimo!



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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