Pillola dei cinque giorni dopo I farmaci abortivi venduti come contraccettivi Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 28 Dicembre 2016 Nessun commento su I farmaci abortivi venduti come contraccettivi di Gabriele Soliani Gli aborti sono davvero diminuiti? Quelli che vengono effettuati nelle sale ospedaliere sì, ma il dato non considera tutti gli aborti in seguito all’assunzione di farmaci che erroneamente vengono considerati contraccettivi. Chiariamo qualche idea. La Società medica italiana per la contraccezione chiede al Ministero della salute che ogni farmacia sia obbligata a fornire la pillola dei cinque giorni dopo così “….evitiamo che le donne siano costrette a passare da una farmacia all’altra per reperire il farmaco per la contraccezione d’emergenza”. La pillola dei 5 “giorni dopo” Ella one (Ulipristal acetato) viene definita “farmaco” ma non è affatto un farmaco. Viene definita “contraccettivo d’emergenza” ma non è un contraccettivo perché non impedisce il concepimento. Il suo principio attivo “Ulipristal acetato” è un agonista del progesterone e prende il suo posto nei recettori per il progesterone presenti nell’endometrio uterino. Questa sostituzione impedisce il funzionamento dell’endometrio e per questo se l’embrione si è impiantato muore poco dopo. È un abortivo. Ora la Smic – società che appoggia pubblicamente le politiche abortive dell’International Planned Parenthood Federation – vorrebbe che anche la pillola dei cinque giorni dopo entrasse nella lista dei “farmaci obbligatori”. Tutto però ruota intorno alla definizione del piccolissimo embrione. Se è solo un grumo di sangue o se è un essere umano. Non ci sono dubbi, e non ci sono mai stati, che sia un essere umano come tutti noi eravamo. Si dice che gli aborti sono calati come numero, ma si tratta solo di quelli chirurgici perché in realtà è un aborto anche quello provocato dalla pillola del “giorno dopo”, da quella dei 5 “giorni dopo”, dalla spirale, dai contraccettivi “depot”…. Dopo che è avvenuto il concepimento siamo in presenza di un essere umano. Per questo al farmacista non può essere impedita l’obiezione di coscienza perché lui sa benissimo di cosa stiamo parlando. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag aborto, pillola dei 5 giorni dopo ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Aborto come diritto nella Costituzione dell’Unione Europea? Ecco tutte le contraddizioni Quando Gesù spiegava che la donna non è una “cosa” e la meta dei coniugi è il Paradiso Trasmettere la fede ai figli? La mia vita cambiò quando iniziammo a pregare in famiglia A chi fanno paura i volontari della Vita? “Mamma, tranquilla, andrà tutto bene”: le ultime parole di Azzurra, morta per far nascere suo figlio Abbiamo invitato Gesù alle nozze. La parola ai giovani “Dignitas Personae”: la Chiesa ribadisce la sua posizione su fecondazione in vitro e altre questioni etiche L’istruttore di nuoto “ci prova”? Ottima occasione per ribadire fedeltà al proprio marito Studenti scapestrati in gita a Parigi pregano Maria: ottengono miracolo per il loro professore Gli sposi e la Torre di Babele. Parlare la stessa lingua nel matrimonio: quella di Dio