31 Dicembre 2016

31 Dicembre 2016

Abbiamo bisogno di luce

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,1-18)
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

Il commento

In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini” (1,4). Nell’ultimo giorno dell’anno la liturgia proclama nuovamente il Vangelo di Natale e invita a fissare lo sguardo su “Colui che è, che era e che viene” (Ap 1,4). Nel prologo di Giovanni la parola luce ritorna cinque volte. È la prima parola della creazione ed è anche la prima opera di Dio (Gen 1,3). Ed è la premessa per compiere tutto il resto. Se venisse a mancare la luce, non ci sarebbe più vita. Non potremmo ammirare la bellezza del creato né dare un nome e un volto alle cose. Senza la luce non siamo capaci di riconoscere il prossimo né sappiamo individuare e prevenire i pericoli. Quando siamo immersi nelle tenebre il male s’intrufola molto più facilmente … Il mondo ha bisogno di luce, non di quelle artificiali che stanotte saranno accese per un momento, come ad esorcizzare la paura. Abbiamo bisogno di quella luce che brilla anche nelle tenebre. Questa luce risplende sul volto di Gesù. È Lui la sorgente inesauribile della vita e Lui solo dona il coraggio di accendere la luce della carità che rischiara il cammino dei popoli. Se trascuriamo Cristo, saremo tutti più orfani e più deboli e quindi più incapaci di accendere la luce di cui il mondo ha bisogno.

In quest’ultimo giorno dell’anno non dovremmo perdere tempo in tante cose inutili; e neppure in quei piaceri effimeri, che sono solo una maschera della vera gioia. Possiamo e dobbiamo spazio alla gioiosa fraternità ma senza dimenticare le domande essenziali: chi ha la vita? Chi può darci la vita e chi può riempire di vita i nostri giorni? E la risposta è chiara: Gesù Cristo. Chi crede sa che i giorni, i mesi, gli anni sono come fili di una rete, tasselli di uno stesso mosaico. Sta a noi far emergere un disegno armonico, quello che Dio ha pensato per  noi fin dall’eternità.

All’inizio del nuovo anno, sulla soglia di questo viaggio, non Ti chiediamo nulla Signore, donaci solo di restare uniti a Te per vivere in Te ogni evento, per cercare Te in ogni cosa, e per accogliere tutto come un dono Tuo. Amen.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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